#PERCORSISCANIA è andato in onda in diretta su Facebook, un mercoledì pomeriggio piovoso di metà giugno. L’obiettivo? Mettere direttamente in contatto il marchio svedese con i clienti, gli appassionati e la stampa, attraverso un serrato question time con il presidente e l’amministratore delegato del gruppo in Italia, Franco Fenoglio, senza nascondere qualche sorpresa sul futuro dei trucks del marchio Scania.

Scania, un Grand Tour per la ripartenza

All’inizio dell’incontro è emerso che Scania ha fatto un Grand Tour dell’Italia: la situazione, vista così, potrebbe far venire in mente l’immagine settecentesca di un rampollo nordico, magari svedese, alle prese con il passaggio all’età adulta. Passaggio che, come ben noto, non poteva avvenire prima del “pellegrinaggio” in lungo e in largo nel Belpaese, terra prediletta dalla nobiltà di mezza Europa alla fine del viaggio formativo e iniziatico che avrebbe visto, poi, l’ingresso dei suddetti giovanotti nell’Alta Società del tempo. Bene, dimenticate le reminiscenze di goethiana memoria, perché ad aver compiuto questo Grand Tour contemporaneo è stato proprio Franco Fenoglio, desideroso di tornare a contatto con i clienti di Scania Italia, di rivederli, di stringere loro la mano dopo tre lunghissimi mesi di distanziamento sociale.

Fenoglio non lo nasconde, la situazione è molto complicata per tutti – per i produttori, per gli autotrasportatori e per tutto il Paese –, ricominciare è un’impresa ardua ma Scania, idealmente parlando, si è tolta la mascherina ed è tornata sul campo. Certo, per l’AD di Italscania le possibilità a cui lo smart working e la digitalizzazione ci hanno ormai abituato sono determinanti per il futuro, ma il contatto fisico era e rimarrà fondamentale per la creazione di un solido rapporto umano. “Non si può sostituire l’italianità, i valori del nostro Paese non vanno dimenticati”, ha voluto ribadire Fenoglio, in relazione alla lenta fase di ripresa che stiamo vivendo. Non mancati poi i complimenti a tutte le maestranze Scania, dalle officine (100 sul territorio) ai concessionari (16), che hanno garantito assistenza e professionalità anche durante la crisi del Covid-19.

Il trasporto? Un settore strategico, fondamentale per lo sviluppo di un Paese

Fenoglio, che è anche Presidente Sezione Veicoli Industriale di UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, ha poi voluto sottolineare la strategicità del settore dei trasporti nel nostro Paese affinché non venga dimenticato, ancora una volta, dalle istituzioni, a sua detta sempre prodighe di elogi ma poi parche di soluzione concrete. Gli appellativi che tratteggiano l’autista come figura eroica durante questi ultimi difficilissimi mesi, in effetti, non si contano. La sensazione è che il settore sia stato trattato come un comparto “usa e getta” con il rischio che, una volta finita l’emergenza, si torni alla solita situazione, con proclami inascoltati e proteste generalizzate.

“Un paese senza visione sul trasporto farà fatica”, soprattutto ora che i provvedimenti presi per il settore sono a debito (finanziamenti contenuti nel Dl Rilancio, il fondo autotrasporto per l’abbattimento dei pedaggi autostradali e gli incentivi sugli investimenti giusto per citarne alcuni): cosa accadrà quando “l’effetto droga” svanirà e sarà palese che i problemi persisteranno? “L’insoddisfazione nei confronti dei provvedimenti – ha ribadito Fenoglio – è totale, senza distinzioni politiche. Tutti i costruttori stanno spingendo nella stessa direzione”. Per quanto riguarda invece le manifestazioni annunciate a luglio dalle associazioni di categoria (in merito, soprattutto, alla complicata situazione del porto di Genova e della viabilità in Liguria, ma non solo) Fenoglio è molto cauto: se queste agitazioni si trasformassero in fermi tutta l’Italia si bloccherebbe, in un momento in cui proprio non può permetterselo.

Scania R 520 Next Gen

Tante associazioni, poco peso sul piatto delle trattative con le istituzioni

Non sono mancate poi le critiche nei confronti dell’eccessiva frammentarietà del comparto associativo: per Fenoglio tredici associazioni di categoria dell’autotrasporto sono troppe. Ne servirebbero due, una dei grandi player e una dei piccoli che, insieme, possano presentarsi come interlocutrici più forti di fronte alle istituzioni. Cosa che accade, per esempio, in Germania. Considerando le diverse visioni che convivono in seno al comparto associativo nostrano, quella paventata da Fenoglio, sembra davvero un’utopia.

Accantonando la componente istituzionale e associativa Fenoglio, di fronte ad una domanda sui motori V8 del gruppo, ha poi colto la palla al balzo per stuzzicare gli appetiti degli appassionati motoristici: stando alle sue parole dovremo aspettarci grosse novità nei prossimi 6/8 mesi. Ma di cosa stiamo parlando? Oltre alla componente più forte del gruppo, appunto quella dei trattori con motori V8 con cui ha sempre rappresentato un punto di riferimento nel settore, “Scania arriverà anche con l’elettrico” forte degli investimenti – più del 7% del fatturato – spesi in Ricerca e Sviluppo. Scania si è anche tuffata nel mondo delle flotte con motorizzazioni da 410, 450 e 500 cavalli, un settore in cui storicamente non è mai stata fortissima ma su cui, negli ultimi anni, ha deciso di puntare, forte della rete capillare con cui ha iniziato a servire i grandi clienti. Ma non solo. Nel mirino anche i segmenti con allestimenti specifici: raccolta rifiuti, gas e gasolio. Insomma, nei prossimi mesi se ne prospettano davvero delle belle.

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