La fotografia scattata dall’UNRAE del mercato dei veicoli commerciali in Italia è abbastanza impietosa. A novembre, rispetto allo stesso mese del 2021, le immatricolazioni di veicoli fino a 3,5 ton di massa totale sono diminuite del 18,1%. Nei primi 11 mesi dell’anno, la riduzione rispetto al 2021 sfiora il 13%, con la quasi certezza di chiudere l’anno tra il 12 e il 13% di calo nelle immatricolazioni, a circa 161.500 unità.

Secondo l’UNRAE, la prima parte del 2023 dovrebbe confermare un ulteriore ripiegamento del mercato, che poi dovrebbe tornare a crescere nel corso dell’anno, portando a stimare per l’intero 2023 circa 170.000 veicoli, appena
un 5,3% in più sul 2022, con un livello ben al di sotto di quello pre-Covid (188.600 unità nel 2019).

unrae veicoli commerciali

Mercato veicoli commerciali, le proposte del presidente dell’UNRAE

La tradizionale conferenza stampa di fine anno dell’UNRAE, alla quale abbiamo assitito (ne parliamo in questo post) ha permesso al presidente dell’associazione, Michele Crisci, di fare al Governo e alle istituzioni alcune proposte che possano ridare slancio a un mercato in grande sofferenza. “Abbiamo indirizzato al Governo le nostre proposte, che prevedono in primo luogo l’estensione dell’incentivo anche ad alimentazioni diverse dall’elettrico, compreso il diesel, a
fronte di rottamazione e con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa”, ha detto Crisci.

“E’ inoltre urgente predisporre una rete infrastrutturale per le ricariche elettriche, anche attraverso un credito di imposta al 50%, dal 2023 al 2025, per gli investimenti privati in ricariche fast superiori e 70 kW. In quest’ambito è necessario anche un preciso e puntuale cronoprogramma per stabilire sia obiettivi cogenti di numerosità dei punti di ricarica pubblici, in bassa e alta potenza, per singola area geografica e tipologia di strada, sia la realizzazione di infrastrutture di ricarica sulla rete autostradale, in linea con la normativa europea AFIR”, ha aggiunto il presidente dell’UNRAE.

L’analisi delle motorizzazioni

Infine, dall’analisi delle motorizzazioni, nel periodo compreso tra gennaio e ottobre il diesel scende al 76,0% di quota, cedendo 8,4 punti, il benzina continua a crescere, raggiungendo una share del 5,6% (+2,3 p.p.), il Gpl sale al 3% di quota, il metano riduce la rappresentatività all’1,3%. I veicoli ibridi continuano a guadagnare terreno, all’11,2% di share (+5,3 p.p.), gli elettrici salgono al 2,4% delle preferenze.

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