A un mese esatto dall’annuncio, la seconda edizione del MAN ON THE ROAD volge alla conclusione con l’arrivo, questa sera, a Milano della carovana dei cinque camion della nuova generazione del Leone. Il tour itinerante ha permesso ai MAN TGS, TGM e TGX toccare ripetutamente tutta la penisola italiana, con numerose tappe tra autogrill e trattorie, per incontrare il maggior numero possibile di autisti e autotrasportatori, conoscere i loro problemi, raccogliere le loro testimonianze e, non ultimo, portare un minimo di supporto dopo un anno reso complicatissimo dalle limitazioni imposte dalla crisi del Covid-19.

I numeri parlano da soli: oltre 8.500 km percorsi, 2.100 km solo nell’ultima settimana, che hanno portato i cinque veicoli MAN da Firenze a risalire l’Italia attraverso la Liguria fino a Savona, per poi attraversarla da ovest a est verso il Brennero, quindi ridiscendere a Pesaro, Rimini e raggiungere il traguardo finale a Milano. Tanti gli incontri con i camionisti che hanno dunque potuto osservare e toccare con mano le novità introdotte dalla nuova generazione di camion MAN. Anche se in molti casi gli incontri sono stati frugali (giusto il tempo di prendere un caffè o di consumare un panino da asporto sui tavoli esterni della trattoria) l’iniziativa è stata recepita dalla maggior parte degli autotrasportatori non come una promozione commerciale, ma piuttosto come un momento di incontro e confronto con i principali protagonisti di un mondo troppo spesso dimenticato dalle cronache.

MAN ON THE ROAD

MAN ON THE ROAD, il Leone incontra gli autotrasportatori

Come già rilevato nelle settimane precedenti, il traffico industriale si intensifica quando si percorrono le rotte del Nord Italia e quindi l’ultima settimana del MAN ON THE ROAD ha segnato un buon numero di incontri, anche se la zona rossa ne ha sicuramente limitato le opportunità. Eppure qualche interessante scambio di opinioni c’è stato e, soprattutto sull’autostrada del Brennero dove era immaginabile che i vincoli alla circolazione fossero al centro dei dialoghi, le testimonianze sono state numerose e sempre caratterizzate da toni preoccupati, ma mai rassegnati.

Come racconta Antonio, pugliese, 45 anni, incontrato durante una rapida sosta nell’area di servizio poco dopo Trento, che ha subito in prima persona i disagi che da più di un mese interessano gli autotrasportatori sul Brennero, dopo l’entrata in vigore delle misure austriache e tedesche sull’obbligo di tampone. “Parto tutte le settimane dalla Puglia con un carico di frutta e verdura – ha commentato Antonio – faccio una sosta a Milano dove ne scarico una parte ma ricompleto il carico con altre derrate alimentari, quindi riparto per la Germania dove mi aspettano due mete fisse nell’area di Monaco; qui scarico e ricarico con collettame vario per il rientro. Ovviamente sono stato coinvolto in pieno nel grande ingorgo che si era creato al Brennero quando, per l’ingresso in Austria, sono stati imposti i tamponi, poi mi sono organizzato per gestire al meglio anche questi controlli. Per superare il confine è necessario registrare il passaggio su un sito creato appositamente e poi si deve avere l’esito negativo del tampone effettuato entro le 48 ore. Questo è il terzo viaggio in Germania, dopo l’inasprimento dei controlli sanitari, e ho messo a punto una strategia per perdere il minor tempo possibile. Il tampone non lo faccio più a Verona, dove ho incontrato più colleghi, ma a Vipiteno, più vicino al confine, in un hub gestito dagli Alpini; è l’ultimo prima del confine e c’è poca gente perché si sono fermati quasi tutti prima. Inoltre, se calcolo bene i tempi, posso far coincidere questa sosta con il riposo di 45 minuti e quindi ottimizzo il tutto. Certo, la paura di risultare positivo c’è sempre anche se ti senti benissimo. In caso di positività la mia ditta si è tutelata e c’è sempre un autista pronto a subentrare nel trasporto. Per garantire che il lavoro venga svolto al meglio, oggi, è necessario organizzarsi così”.

Tante voci, tante testimonianze, tante opinioni e solidarietà. È questo il bagaglio di sensazioni ed emozioni con cui si conclude il MAN ON THE ROAD 2021. Dal canto loro i cinque MAN hanno affrontato l’avventura come sanno fare: senza un minimo inconveniente tecnico e garantendo ai loro driver il massimo comfort. Ma questo positivo riscontro è il meno sorprendente di tutta questa bellissima esperienza.

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