La nebbia continua ad aleggiare lattiginosa sul mercato dei veicoli commerciali: per il terzo mese consecutivo, dopo la prima brusca inversione registrata a settembre, il calo è a doppia cifra. Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE, le immatricolazioni di questo comparto nello scorso mese si sono fermate a 15.800 unità, con un forte calo del 12,4% rispetto a novembre 2020 e un calo più contenuto del 4,5% sul 2019.

Il cumulato dei primi 11 mesi indica 167.990 veicoli immatricolati, in linea con le 168.645 unità dello stesso periodo 2019 (-0,4%), ma ovviamente in rimbalzo rispetto al periodo gennaio-novembre 2020 (+18,2%) penalizzato dal lockdown. Il clima generale di ripresa delle attività economiche difficilmente si rifletterà in tempi rapidi sul mercato dei veicoli commerciali, ancora frenato dalla congiuntura negativa che interessa tutto il settore dell’automotive. In questo contesto, per i veicoli commerciali l’UNRAE prevede una chiusura d’anno a 183.000 unità, in calo del 3% sul 2019.

Mercato veicoli commerciali, l’andamento per tipologia e motorizzazione

Tra le tipologie dei veicoli in base alla carrozzeria, nel periodo gennaio-ottobre i furgoni si confermano market leader del comparto con oltre il 66% delle immatricolazioni, mentre perdono terreno i cassoni, intorno al 12% di quota, più legati alle dinamiche ancora lente degli investimenti nei comparti industria e costruzioni.

L’analisi della struttura del mercato dei primi 10 mesi dell’anno (confrontata sempre con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020 e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), conferma tra i canali di vendita un incremento dei volumi per i privati (al 21,9% di quota), per il noleggio a lungo termine (al 23,9%) e le società (al 43,3% di share). Un’ulteriore forte flessione a doppia cifra interessa le autoimmatricolazioni (al 5,6%) e il noleggio a breve termine (al 5,4% di quota).

Dal lato delle motorizzazioni crollano nuovamente le immatricolazioni a benzina, al 3,3% di rappresentatività, e quelle a metano, al 2,1% di share. Un contenuto calo coinvolge il diesel, all’84,4% di quota, mentre il Gpl acquisisce 1/4 dei volumi, posizionandosi al 2,7% del totale. Prosegue il boom dei veicoli ibridi, al 5,9% di rappresentatività, e la vigorosa crescita dei veicoli elettrici all’1,5% del totale. La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, in gennaio-ottobre scende a 195,2 g/Km (non determinabile il dato dello stesso periodo 2019).

Il commento

Il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci commenta i dati di novembre ribandendo la necessità di spingere il rinnovo del parco circolante: “Il percorso per la transizione energetica del trasporto merci passa obbligatoriamente attraverso il rinnovo del parco circolante, una via che richiede una strategia di medio periodo, con incentivi triennali e interventi progressivi a seconda della motorizzazione, prevedendo per i veicoli a combustione tradizionale incentivi erogati solo a fronte di rottamazione. Inoltre – conclude Crisci – è auspicabile prorogare fino al 2024 e portare dal 6% al 12% il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali”.

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