Anche Scania ha pubblicato i risultati finanziari del 2020: si è trattato di un anno difficile a causa della pandemia, che ha rallentato e diminuito gli ordini, ripresi parzialmente soltanto nel quarto trimestre. Ma nonostante tutto, l’azienda ha mantenuto l’impegno verso la decarbonizzazione e non ha perso lo slancio nell’innovazione: l’avvio in Svezia dei test sui veicoli pesanti autonomi e gli investimenti nella produzione di batterie elettriche lo dimostrano.

Scania

Anche Scania, come Daimler, rilascia i dati del bilancio complessivo del 2020. Si è trattato di un anno difficile per tutti, a causa della pandemia, e anche Scania ha dovuto impegnarsi  con servizi e componenti in modo da garantire che i clienti potessero continuare le loro attività. Durante il 2020, le vendite nette sono diminuite del 18%, e il reddito operativo addirittura del 49%. Solo nel quarto trimestre si è invertita la tendenza, con un aumento del reddito dell’1%.

Ecco i dati rilasciato dal Grifone:

  • Il fatturato netto è diminuito del 18% a 125,125 milioni di corone svedesi (152,419 nell’anno precedente)
  • Il reddito operativo è diminuito del 49% a 8,887 milioni di corone svedesi (17,488)
  • Il flusso di cassa è stato di 9,180 m. SEK (10,994) in Veicoli e Servizi
  • Nel quarto trimestre, il fatturato netto è diminuito del 6% a 36,282 milioni di corone svedesi (38,604) e l’utile operativo è aumentato dell’1% a 3,638 milioni di corone svedesi (3,599)

Scania,  Henrik Henriksson commenta il bilancio dell’anno del Covid-19

L’anno 2020 è stato dominato dalla pandemia e ci siamo battuti duramente per supportare i nostri clienti. Naturalmente, la nostra priorità era anche gestire gli impatti operativi e finanziari sulla nostra attività, poiché abbiamo dovuto affrontare le fluttuazioni della domanda e le interruzioni nella catena di fornitura a causa del Covid-19. Siamo riusciti rapidamente a frenare i costi e a risparmiare denaro, perché la pandemia ha iniziato a influire sull’acquisizione degli ordini e sulla capacità di consegna. Il Covid-19 ha anche accelerato la necessità di riduzioni dei costi strutturali, in considerazione delle ambizioni a lungo termine di Scania.

Per poter continuare a fare investimenti su larga scala in nuove tecnologie che supportano la trasformazione verso il trasporto sostenibile, è stato necessario prendere decisioni dolorose ma necessarie, che hanno portato alla chiusura degli impianti di produzione e alla riduzione del personale. Verso la seconda metà del 2020, la domanda di camion ha iniziato a risalire fortemente, mentre è rimasta debole per autobus e pullman.

Nel quarto trimestre del 2020, le consegne di veicoli sono quasi tornate al livello dell’anno precedente. Il flusso di cassa in veicoli e servizi è stato forte grazie al principio di produzione di Scania basato sulla domanda, e alla gestione efficiente dell’inventario. Nei servizi finanziari, la necessità dei clienti di riprogrammare i pagamenti dei contratti è tornata a livelli più normali nella seconda metà del 2020. Nel quarto trimestre la stragrande maggioranza dei nostri clienti era tornata ai precedenti piani di pagamento.

I dati emersi: bene i camion nella seconda metà del 2020. Ma la crisi pandemica detta incertezza

Dai dati è emerso che la domanda di camion ha ripreso a crescere soprattutto nella seconda metà del 2020. Ma lo stesso non si può dire per bus e coach, ancora in lenta ripresa. Le consegne dei veicoli sono quasi tornata ai livelli dell’anno precedente soltanto nell’ultimo trimestre. Inoltre dal bilancio emerge che l’attività di trasporto è continuata bene, in particolare nei segmenti del lungo raggio, della distribuzione e dell’edilizia, ma anche per gli autobus urbani. Tuttavia la crisi pandemica ancora in corso causa interruzioni nella produzione e una situazione generale di incertezza.

Resta stabile, tuttavia, l’impegno di Scania a decarbonizzare i propri prodotti. Lo sviluppo di sistemi di trasporto senza combustibili fossili è continuato anche nel 2020, con l’obiettivo di fornire ogni anno nuovi mezzi elettrici per i segmenti autobus e camion. L’azienda prevede che la percentuale di veicoli elettrici rappresenterà il 10% delle vendite in Europa entro il 2025, e il 50% entro il 2030.

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