Licenze comunitarie, accesso al mercato e requisito della stabilimento: sono i tre punti alla base della missiva che Unatras ha inviato alla Viceministra Bellanova ed alle strutture ministeriali competenti, per chiedere una convocazione urgente per proseguire il confronto col MIMS sull’imminente entrata in vigore delle nuove norme derivanti dal Regolamento UE n. 2021/1055 che fa parte dei provvedimenti contenuti nel Pacchetto Mobilità I°. Ne hanno dato notizia Confartigianato Trasporti e Fiap, due delle associazioni di categoria che fanno parte dell’Unione.

Dopo le interlocuzioni informali di questi mesi e l’incontro tenutosi lo scorso 21 dicembre, il coordinamento unitario delle associazioni nazionali dell’autotrasporto (allargato alle centrali cooperative), è tornato quindi a sollecitare l’intervento immediato del Ministero sulle novità e gli effetti introdotti dal Regolamento 1055 affinché vengano chiariti, ufficialmente ed autorevolmente, alcuni aspetti di ordine tecnico che non risultano del tutto scontati e che invece, date le fuorvianti interpretazioni che circolano, stanno creando confusione e preoccupazione tra le migliaia di operatori coinvolti.

Pacchetto mobilità, Unatras ripercorre i requisiti di accesso al mercato delle imprese di autotrasporto

Nel documento inviato al MIMS, Unatras ribadisce che per accedere al mercato del trasporto di merci per conto di terzi, devono essere in possesso dei requisiti per l’accesso alla professione, iscritte all’albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto di terzi, e sono tenute a dimostrare tre aspetti fondamentali. 1) L’acquisizione (tramite cessione di azienda, anche se costituita da soli veicoli euro zero) di un’altra impresa di autotrasporto che abbia cessato l’attività; 2) l’acquisizione dell’intero parco veicolare (purché composto da veicoli di classe di emissione non inferiore a euro 5); 3) Immatricolazione di veicoli c/terzi (anche usati purché mai in disponibilità dell’impresa acquirente, neppure come veicolo immatricolato in conto proprio) per una massa complessiva non inferiore a 80 tonnellate e di classe di emissione non inferiore a euro 5.

Le proposte di Unatras per evitare le distorsioni del mercato

Nel documento UNATRAS avanza la propria posizione politica chiedendo la tutela delle imprese italiane nell’ambito delle regole che hanno dato uno specifico assetto al mercato dei servizi di trasporto, assicurando che l’impresa svolga la propria attività effettivamente nello stato di stabilimento, contrastando così il fenomeno delle “società di comodo” ed attuando il criterio di proporzionalità introdotto dall’UE per contrastare l’intermediazione parassitaria dei servizi di trasporto, che contribuisce in maniera rilevante ad un avvitamento verso il basso dei prezzi di trasporto.

Proprio per evitare questi fenomeni distorsivi del mercato, dopo aver aver rimarcato la necessità di condividere col MIMS le corrette proporzioni tra trasporti eseguiti con mezzi ed autisti propri ed i trasporti affidati a terzi, Unatras ha richiesto una percentuale massima del 25% di affidamento a terzi dei servizi di trasporto, certa che il ministero possa comprendere “la necessità di individuare una percentuale congrua che ponga un freno efficace all’eccessiva intermediazione a scapito di chi il trasporto lo fa davvero e, in subordine, potrebbe meglio contribuire al new green deal se si evitasse il margine anomalo che si trattiene chi fa un’altra attività e non possiede i camion”.

Il commento

“E’ in corso un cambiamento normativo di grande portata – spiega Alessandro Peron, Segretario generale FIAP – che interesserà primari aspetti dell’attività e della gestione delle imprese di autotrasporto e della loro operatività, derivante dall’entrata in vigore di Regolamenti e Direttive ricomprese nel Pacchetto Mobilità. Occorre, quindi, valutare con attenzione, ciascun aspetto interessato dal cambiamento, conferendogli la giusta rilevanza, e guardando non al singolo elemento toccato, ma allo scenario complessivo che si verrà a creare attraverso la somma dei singoli interventi. Dall’accesso al mercato alle nuove norme sul distacco e cabotaggio, connesse ad aspetti economici e contrattuali di portata comunitaria, dalle questioni riguardanti la classificazione delle infrazioni commesse dagli autisti alla responsabilità solidale delle imprese. Da qui la necessità di un confronto aperto e ampio sugli elementi evidenziati che, tuttavia, non può prescindere e sottrarsi da una valutazione in chiave europea.”

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