A luglio il mercato camion mostra i primi segnali di recupero con un ottimo +33,9%, dopo i durissimi mesi del primo semestre del 2020, che hanno visto le vendite del settore crollare fino a quasi il 60%.

La fotografia dell’andamento delle vendite è stata scattata da Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, secondo cui “ad incoraggiare gli investimenti finora rimandati delle aziende di autotrasporto” sono intervenute “le misure di incentivazione al rinnovo delle flotte previste dal Decreto per gli investimenti Autotrasporto 2020-2021, a beneficio anche della ripartenza della filiera produttiva”.

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Mercato camion, la ripresa c’è ma stenta a decollare

La ripresa del mercato camion rappresenta la prima variazione positiva da febbraio 2020 (+9,4%). Mese che ha preceduto lo scoppio della pandemia e il conseguente lockdown. Complice dell’inversione di tendenza anche il confronto con un luglio 2019 fortemente negativo (-21,4%).

Male invece il settore dei veicoli trainati. A fronte di un giugno positivo, inverte nuovamente la tendenza, chiudendo ancora una volta in negativo (-2,3%). Il periodo gennaio-luglio 2020, inevitabilmente, registra ancora una forte flessione a due cifre. Un -26,6% per il mercato camion. Un -32,5% per il mercato rimorchi e semirimorchi.

Nonostante i primi timidi segnali positivi, per Anfia “siamo di fronte ad una fase di ripresa lenta e difficoltosa”. Questa è testimoniata dai “livelli produttivi ancora molto bassi dei veicoli industriali (autocarri e autobus) in Italia. Veicoli che chiudono il primo semestre dell’anno a -41,3%”.

La crescita del clima di fiducia delle imprese (Iesi) da 66,2 a 76,7, rilevato da un’indagine ISTAT, è ancora lontano dai dati pre crisi. Soprattutto, non basta ancora a risollevare le sorti del mercato che, ora più che mai, necessita di investimenti, soprattutto per il rinnovo delle flotte.

Nella tabella qui sotto sono consultabili tutti i dati forniti da Anfia del mercato camion 2020, opportunamente divisi per fasce di peso e per tipologia di trasporto.

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Autocarri: i dati per alimentazione, tipologia e area geografica

Il 94,4% degli autocarri medi-pesanti venduti da inizio anno è alimentato a gasolio e il 5,6% ad alimentazione alternativa (era il 7,2% a gennaio-luglio 2019).

Dall’analisi per segmenti risulta che nel mese di luglio 2020 per gli autocarri rigidi si registra un aumento dei libretti rilasciati del 28%, mentre i trattori stradali recuperano chiudendo a +48%. I veicoli adibiti all’intermodalità (portacontainers, scarrabili, pianali) aumentano del 48% nel mese, riducendo le perdite da inizio anno a -24%. A luglio, si evidenzia anche un recupero (+166%) per gli autocarri medi-pesanti adibiti al trasporto dei rifiuti solidi, con un incremento tendenziale del 13% nel cumulato.

Guardando al mercato per area geografica, nei primi 7 mesi del 2020 le contrazioni più marcate per il mercato autocarri si sono registrate nel Nord Ovest (-32%) e nel Nord Est (-32,9%). Seguono Sud e isole (-21,5%) e Centro (-12,6%). In riferimento ai veicoli trainati, è il Nord Est a scontare il calo più pesante (-35,7%), seguito dal Centro (-35%), dal Sud e isole (-34,4%) e dal Nord Ovest (-24,9%).

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