Il 14 febbraio è arrivata l’attesa proposta della Commissione UE sui livelli di emissioni dei camion. Non si tratta di un vero e proprio “diesel ban” sul modello di quello adottato per le auto e per i furgoni in vista del 2035 (peraltro, proprio ieri la decisione in merito al settore auto è stata ratificata dal Parlamento Europeo), ma è comunque un’indicazione perentoria sulla strada da intraprendere nei prossimi due decenni.

Secondo la Commissione UE, gli obiettivi fissati sono necessari per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Più in dettaglio, rispetto ai livelli del 2019, la proposta fissa standard di riduzione delle emissioni del 45% a partire dal 2030, del 65% a partire dal 2035 e del 90% a partire dal 2040. Inoltre, per stimolare una più rapida diffusione degli autobus a emissioni zero nelle città, la Commissione propone anche di rendere tutti i nuovi autobus urbani a emissioni zero a partire dal 2030.

L’impegno per abbattere le emissioni dei camion in Europa

La proposta appena annunciata “apporterà benefici agli operatori e agli utenti dei trasporti europei, riducendo i costi del carburante e il costo totale di proprietà e garantendo una più ampia diffusione di veicoli più efficienti dal punto di vista energetico. Migliorerà inoltre la qualità dell’aria, in particolare nelle città, e la salute dei cittadini europei”, ha scritto la Commissione.

Lo scenario delineato dalla Commissione UE tiene conto del fatto che, ad oggi, oltre il 99% dei veicoli pesanti attualmente su strada funziona con motore a combustione interna a diesel. La crescente domanda di trasporto su strada, peraltro, continuerà ad aumentare in futuro. Secondo la Commissione, nel 2019 le emissioni del trasporto merci sono state del 44% superiori a quelle del settore aereo e del 37% a quelle del trasporto marittimo.

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“Investimenti nei veicoli a emissioni zero e nelle infrastrutture”

“Per sostenere questa proposta – si legge nella nota rilasciata dalla Commissione UE – è necessario convogliare gli investimenti nei veicoli a zero emissioni e nelle infrastrutture di ricarica e rifornimento. La Commissione ha già proposto il regolamento sulle infrastrutture per i carburanti alternativi (AFIR) per sviluppare le infrastrutture di ricarica necessarie a sostenere la transizione verde del settore dei veicoli pesanti”.

“In particolare, la Commissione ha proposto di installare punti di ricarica e rifornimento a intervalli regolari sulle principali autostrade: ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno. La Commissione sta lavorando intensamente con i colegislatori per portare a termine i negoziati su queste proposte”.

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