La congiuntura negativa in atto nel mondo dei trasporti, tra l’aumento indiscriminato del costo dei carburanti (che ora sta colpendo soprattutto quelli con il minor impatto ambientale come il GNL), la carenza ormai cronica di autisti e l’obbligo di Green Pass sui posti di lavoro, potrebbe dare adito a una “tempesta perfetta”. In questo senso le parole di Andrea Manfron, segretario generale Fai, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani che fa capo a Conftrasporto-Confcommercio, lasciano presagire scenari tutt’altro che rosei.

Conftrasporto, il Green Pass impatterà sulla supply chain italiana

“L’obbligo del Green pass impatterà su una parte di autisti, sulla logistica e sul sistema economico, che rischia di non essere più supportato dalla supply chain”, spiega Manfron, che precisa: “Non siamo contrari al green pass, che è una misura di sicurezza per l’intera popolazione, ma ci saranno delle difficoltà di applicazione oggettive”. “C’è poi il rischio di ritardo nelle consegne di materie prime con impatto sui cicli produttivi è concreto”, prosegue Manfron. Sulla carenza degli autisti, Conftrasporto ha interessato il Parlamento affinché, attraverso una specifica legge delega, il Governo si impegni concretamente (coprendo ad esempio i costi delle patenti e delle qualifiche professionali), incentivando le assunzioni e sviluppando corsi presso gli istituti tecnici, con percorsi formativi per la logistica”.

“In tutto questo si innesta l’aumento straordinario del costo dei prodotti energetici, che incide particolarmente sui carburanti per autotrazione – aggiunge Manfron – Gasolio e soprattutto Gnl hanno raggiunto prezzi insostenibili per le imprese di autotrasporto. Basti pensare che il prezzo del gas è più che raddoppiato in un anno. Per le imprese che hanno comprato mezzi a Gnl è la beffa: hanno effettuato investimenti consistenti in tecnologia ambientalmente sostenibile e ora si ritrovano con costi operativi non più ammortizzabili”.

Secondo Conftrasporto tutti gli attori devono agire tempestivamente per scongiurare il peggio. “I committenti adeguino le tariffe per compensare le oscillazioni del carburante, il Governo istituisca un sistema di monitoraggio del costo del gas naturale per autotrazione (come esiste per il gasolio) e promuova l’inserimento di clausole sul fuel surcharge nei contratti; si individuino meccanismi per trasformare il caro GNL/gasolio, oltre certe soglie, in defiscalizzazione per le imprese; si aumenti lo sconto del pedaggio autostradale per chi impiega carburanti a basso impatto ambientale come il Gnl”, conclude il segretario generale Fai-Conftrasporto.

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