Il Ministero austriaco per la Protezione del Clima (un’istituzione non dissimile dal nostro Ministero per la Transizione Ecologica guidato da Roberto Cingolani) ha annunciato che i veicoli pesanti con massa complessiva sopra le 3,5 tonnellate dotati di sistemi propulsivi alternativi riceveranno forti sconti sui pedaggi autostradali sul territorio dell’Austria.

Austria, sconti sui camion elettrici e a idrogeno

La misura varata in Austria è finalizzata ad incentivare l’utilizzo di van, camion e autobus non dotati di motori alimentati con combustibili fossili e, di fatto, porterà ad un aumento della scontistica già presente sulla classe di veicoli in questione che, così, passerà dal 50% al 75%. Per ora, stando a quanto riportato dal Ministero, il provvedimento è rivolto solo ai veicoli pesanti ad emissioni zero, quindi completamente elettrici o a idrogeno. I camion a LNG o bio-LNG non rientrano tra i veicoli indicati dalle autorità austriache poiché, seppur basse, emettono comunque emissioni di CO2 (misurabili in g/km).

Quindi ora, in sostanza, i veicoli con celle a combustibile alimentati a idrogeno o a full-electric con batterie al litio pagheranno meno il pedaggio chilometrico in Austria: la tariffa base per loro passerà dai precedenti 9,74 cent/km agli attuali 4,87 cent/km.

A che punto è la diffusione dei sistemi propulsivi?

Tuttavia per quanto virtuosa, la misura – inutile negarlo – impatterà su pochissimi veicoli, in prevalenza nel segmento dei van compreso tra le 3,5 ton e le 5 ton, considerando la bassa diffusione che ancora oggi in Europa hanno i veicoli pesanti full-electric, per lo più in fase di test o acquistati da uno sparuto gruppo di aziende di trasporti o logistica. A complicare le cose un “piccolo” dettaglio: la maggior parte dei camion elettrici attualmente impiegati sulle tratte europee, generalmente sotto le 26 ton, sono ancora destinati al medio raggio. Per le tratte più lunghe e internazionali, stando alle roadmap dei vari produttori, ci sarà da aspettare almeno fino al 2024. Insomma una data non proprio imminente. Che sembra dietro l’angolo se si prendono in considerazione le tempistiche di implementazione dell’idrogeno sui mezzi pesanti: i più ottimistici parlano di una diffusione capillare che non avverrà prima della seconda metà del decennio.

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