Sul rinnovo del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCLN) Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni, gli ultimi giorni di trattative avevano fatto ben sperare. E invece, duro come un macigno, arriva il dietrofront delle sigle sindacali, che hanno interrotto il negoziato sul CCNL a causa delle «inaccettabili condizioni» poste sul tavolo dalla controparte datoriale. Dunque il CCLN Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni, scaduto a dicembre 2019, dopo più di un anno di trattative non solo resta ancora nel limbo a causa dello scontro tra le parti sindacali e datoriali, ma apre a scenari di tensione sociale non rassicuranti.

trasporto merci

Trasporto merci e logistica, il niet dei sindacati sul tavolo del CCLN

«Chiediamo l’immediato ritiro delle pretestuose e inaccettabili richieste delle parti datoriali e qualora l’atteggiamento non venisse modificato saremo costretti a mettere in campo ogni azione utile affinché si proceda al rinnovo del contratto scaduto da 14 mesi». Così  hanno commentato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a conclusione dell’incontro con le parti datoriali per il rinnovo del ccnl logistica trasporto merci e spedizioni.

Tra le varie richieste poste sul tavolo dalle sigle sindacali alcuni importanti punti legati alla qualità e alla quantità del lavoro degli addetti di settore tra cui, per esempio, la revisione dell’art.42 che CCLN legato alla clausola sociale, la possibilità di ampliare la tipologia del lavoro a chiamata (tematica che recentemente ha interessato anche l’autotrasporto) e l’ampliamento del periodo temporale legato alla stagionalità.

La posizione delle aziende alla base dell’interruzione delle trattative

«L’incomprensibile posizione delle aziende ha interrotto il negoziato – spiegano le organizzazioni sindacali – mentre noi vogliamo approdare ad una maggiore qualificazione del settore dei trasporti e della logistica. Le controparti ci presentano un elenco che palesa una riduzione dei diritti dei lavoratori sotto il profilo del costo del lavoro, delle tutele sindacali e la decurtazione del trattamento economico, per elencare solo alcuni dei punti più critici».

«Durante la fase pandemica – concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – la logistica, l’ultimo miglio delle consegne e l’autotrasporto hanno rappresentato un elemento centrale per la tenuta dell’Italia e meritano il giusto riconoscimento e il giusto rispetto».

2020, un anno durissimo per il trasporto merci e la logistica

Soprattutto a fronte di una situazione che, proprio a causa della crisi pandemica, si presenta durissima per tutto il settore del trasporto merci e della logistica, come ha ribadito il presidente di Confetra Guido Nicoli nell’ambito delle consultazioni con le Parti Sociali convocate del nuovo Ministro del Lavoro Andrea Orlando. «L’export è crollato di oltre 9 punti, l’import di oltre 15», ha esordito Nicoli. «Nell’ultimo anno sono cessate oltre 5 mila imprese del settore, per una perdita complessiva di 5 miliardi di euro di fatturato. Nel picco della crisi – aprile / agosto 2020 – circa il 70% delle imprese ha fatto ricorso ad una qualche forma di ammortizzatori sociali».

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