Prima i malumori provocati dalle nuove norme contenute nel DL Infrastrutture, poi lo spettro del fermo. E alla fine le peggiori paure si sono concretizzate: l’associazione di categoria TEA ha proclamato il fermo nazionale dei trasporti eccezionali, proprio contro i nuovi limiti di peso introdotti con il DL 121/2021, ovvero il cosiddetto DL Infrastrutture, contenente una mini riforma del Codice della Strada e numerose disposizioni in materia di autotrasporto. Nel mirino dei Trasportatori Eccezionali Associati, associazione riconosciuta dal MIMS per la filiera dei trasporti eccezionali, l’eliminazione del limite delle 108 tonnellate per i complessi a otto assi.

In sostanza con le nuove norme entrate in vigore (elencate al comma 2BIS all’articolo 10) gli unici trasporti eccezionali permessi sono i complessi veicolari (trattore stradale e rimorchi) che arrivano fino a 86 ton con un carico, come specificato dalla normativa, fino a sei unità di “blocchi di pietra naturale, di elementi prefabbricati compositi e apparecchiature industriali complesse per l’edilizia nonché di prodotti siderurgici coil e laminati grezzi”. Il rischio, avvisa l’associazione, è quello di andare ad aumentare il numero di veicoli necessari per i trasporti più gravosi in un momento in cui gli autisti scarseggiano.

Trasporti eccezionali, durissima la reazione di TEA al DL Infrastrutture 

‘’Oggi l’Italia ha fatto un grande passo indietro’’, dichiara Luca Civolani Presidente di TEA. ‘’Tutto il mondo ci chiede di non inquinare e di salvaguardare il nostro futuro, il nostro pianeta, per questo noi andiamo a triplicare i camion in strada? Non aumenta la sicurezza, anzi diminuisce, aumentano i rischi per tutti gli utilizzatori della strada e si crea una ricaduta occupazionale che farà perdere il posto di lavoro a migliaia di famiglie italiane”.

“Questo accadrà nei prossimi giorni, perché con il provvedimento varato per trasportare gli stessi volumi di coils o lamiere grezze che oggi viaggiano su un camion ce ne vorranno tre. Quindi si triplica il numero dei mezzi sulle strade, si triplicano i costi che ricadranno sulle imprese destinatarie dei prodotti, e si mette in crisi il comparto. Non ultimo, come sa chiunque davvero si occupa di logistica e trasporti, oggi tutte le imprese di trasporto non trovano autisti, in Italia e in Europa. Solo nel nostro Paese ne mancano oltre 14 mila”.

“Non si capisce quindi come è possibile per una impresa anche solo adeguarsi con nuovi mezzi e nuovi autisti. Dichiariamo pertanto il fermo da domenica 14 Novembre 2021 di tutti i camion legati al trasporto di coils e laminati grezzi in tutta Italia. Chiediamo al Governo una sospensione immediata della legge e un tavolo tecnico Nazionale per discutere le modifiche indispensabili per rendere sostenibile il settore siderurgico, economico e produttivo nazionale”.

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