Mentre le trattative tra associazioni di settore e MIMS sono ancora in stasi, iniziano a vedersi i primi drammatici effetti che i blocchi spontanei dei camionisti, messi in atto a macchia di leopardo in tutta Italia contro il caro-carburante, hanno provocato: in Sicilia, per esempio, alcuni beni iniziano a scarseggiare dagli scaffali dei supermercati e alcuni alimenti, bloccati nei mercati ortofrutticoli o nelle aziende produttive perché nessuno li trasporta più, sono a rischio deperimento. Una situazione che inizia a farsi critica, prima di tutto per i cittadini, che rischiano di faticare ad accedere agli approvvigionamenti di prima necessità, e per le imprese, che si ritrovano con la loro produzione bloccata nei magazzini.

La giunta della Regione Sicilia, che condivide le ragioni degli autotrasportatori – ormai allo stremo dopo due anni complicatissimi e ora travolti dal rincaro senza freni dei carburanti – è scesa in campo per fornire supporto alla categoria ma, al contempo, sottolineare la necessità di un allentamento della protesta, per evitare che i disagi impattino negativamente anche sulla popolazione. Nel frattempo i rincari del gasolio (destinati a peggiorare dopo l’invasione russa dell’Ucraina tristemente iniziata nella notte tra il 23 e il 24 febbraio), sono arrivati a toccare +20,7% nell’ultimo anno, con un aggravio di 535 mln € sulle pmi dell’autotrasporto e conseguenze pesanti sui margini di profitto, praticamente annullati, anche a causa del calo dei prezzi alla produzione del trasporto merci (-1,2%).

Nello Musumeci (a sinistra) tra gli autotrasportatori che stavano protestano alla barriere dell’A18 Catania-Messina

Sicilia, Musumeci condivide le ragioni degli autotrasportatori. Ma invita a un allentamento delle proteste

«A voi autotrasportatori abbiamo dato fin dal primo momento il sostegno del governo regionale, anche con lo stanziamento di dieci milioni di euro destinato alla categoria. Le soluzioni in questo settore, però, non possono che arrivare da Roma», ha esordito il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, accorso insieme all’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti regionale Marco Falcone alla barriera di Catania della A18, uno dei luoghi in cui le proteste si sono fatte più aspre. «Il trasporto dalle regioni meridionali – ha proseguito – è già di per sé estremamente penalizzante ma in Sicilia ulteriormente aggravato dalla condizione di insularità. Allo stesso tempo ho il dovere di rappresentarvi la necessità di allentare la morsa della protesta per evitare eccessivi disagi ai cittadini».

Una regione, la Sicilia, in cui le imprese di trasporto merci sono quasi 6.500 (il 43% sono artigiane, quindi non appartenenti a Gruppi o conglomerati logistici più grandi). Di queste ben 1.926 hanno sede proprio nel catanese, e altre 1.114 nel palermitano. Oltre ad aver stanziato durante gli scorsi giorni 10 mln €, per sostenere la categoria la giunta Musumeci aveva richiesto al ministero ulteriore credito d’imposta per le accise, un contributo per le autostrade del mare, e due ore di deroga sulle ore di guida per gli autotrasportatori che viaggiano da o per la Sicilia: richieste che, per ora, sono state congelate dalle istituzioni, tanto da spingere Musumeci a chiedere un incontro urgente con il ministro Giovannini. «È chiaro che se non dovessero arrivare risposte tempestive, saremo pronti ad andare a Roma insieme a una delegazione di autotrasportatori finché non saremo ricevuti» ha poi sottolineato Musumeci.

Il commento dell’assessore Marco Falcone

A Musumeci fa eco anche l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana Marco Falcone, durante il tavolo organizzato presso il PalaRegione di Catania, con le sigle degli autotrasportatori siciliani: «Ribadiamo l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani. La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia. Abbiamo riunito la categoria a Catania per approfondirne ancora le ragioni e per formulare un ulteriore appello per una scelta di responsabilità che possa mitigare la protesta. È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia. Il governo Musumeci, per altro verso, conferma i dieci milioni di contributo che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina».

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