Le dichiarazioni di ieri del Ministero dei Trasporti, in merito all’assenza di limitazioni al transito di autotrasportatori e merci provenienti dalla filiera produttiva da e per i territori (la zona rossa, ovvero l’intera Lombardia e altre 14 province) soggetti alle nuove misure contenitive per il Coronavirus (in vigore dall’8 marzo al 3 aprile), continuano a suscitare forti dubbi interpretativi in tutto il settore, soprattutto per coloro che provengono dalla zona gialla (il resto d’Italia) e si trovano costretti, per lavoro, a transitare nelle zone sottoposte al provvedimento del Dpcm. Ora ulteriori chiarimenti arrivano anche dal Ministero dell’Interno che, oltre ad una circolare, ha anche rilasciato il modulo da compilare (autocertificazione) per dichiarare i comprovati motivi di lavoro in caso di controlli. Il modulo è valido per chiunque si ritrovi costretto a transitare da e per le zone rosse, quindi anche gli autotrasportatori.

modulo da compilare

Controlli su tutto il territorio, attenzione al modulo da compilare

I controlli convoglieranno le energie di tutte le forze dell’ordine, dai Reparti della Specialità della Polizia Stradale all’Arma dei Carabinieri fino alle Polizie Municipali e sono previsti su tutto il territorio interessato dal Dpcm dell’8 marzo, soprattutto sulle grandi linee di comunicazione (strade provinciali, statali e autostrade) e le grandi infrastrutture del sistema del trasporto (porti, aeroporti, stazioni ferroviarie).

Nella logica di responsabilizzazione dei singoli, in caso di mancanza del modulo da compilare stampato – la cosiddetta autocertificazione – il Viminale ha fatto sapere che l’autodichiarazione comprovante i motivi lavorativi “potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione dei moduli appositamente predisposti in dotazione agli operatori delle Forze di polizia e della Forza pubblica”. Ovviamente la veridicità delle autodichiarazioni potrà essere verificata a posteriori: nel caso risultasse fallace sono previste sanzioni secondo l’articolo 650 del codice penale (arresto fino a 3 mesi o multa fino 206 euro).

Per concludere, nella circolare del Viminiale si apprende che lungo la rete autostradale la polizia, con la necessaria collaborazione delle società concessionarie, verificherà il rispetto delle limitazioni riguardanti l’esercizio delle attività di ristorazione.

 

 

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