Il Governo ha sospeso le norme introdotte nel DL Infrastrutture che prevedevano l’abbassamento dei limiti massimi di trasporto da 108 a 86 tonnellate e il riferimento alle “cose indivisibili” come requisito necessario per il carico (un’aggiunta che, tra le altre cose, aveva portato ad un effetto indesiderato poiché, per esempio, anziché tre coils d’acciaio, come nella prassi quotidiana, ogni mezzo avrebbe potuto trasportarne uno solo). Lo ha comunicato TEA – Trasportatori Eccezionali Associati, ribadendo quanto quella introdotta del DL Infrastrutture fosse “una soluzione completamente slegata dalle esigenze produttive e di trasporto e che paradossalmente provocava un aumento dei trasporti eccezionali su strada, con maggiori rischi per la circolazione e più inquinamento”. Con conseguenze pesanti per tutte le imprese del settore dei trasporti eccezionali.

Il dietrofront arriva a due settimane dallo sciopero nazionale della filiera dei trasporti eccezionali, indetto proprio per protestare alle misure contestate sui limiti di peso e di carico. Mercoledì 1 dicembre il presidente di TEA,  Associazione  nazionale riconosciuta dal MIMS, Luca Civolani ha incontrato a Roma il responsabile infrastrutture e trasporti della Lega Edoardo Rixi con il quale dopo, la stretta collaborazione che ha portato alla sospensione del decreto di novembre,  ha fatto il punto della situazione in vista del necessario dialogo con il governo per giungere entro marzo, come previsto dall’emendamento approvato, a definire le nuove linee guida per il settore.

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Trasporti eccezionali, partono i lavori per lo studio di una norma adeguata

Al termine dell’incontro Edoardo Rixi ha sottolineato: “Il risultato raggiunto è il primo passo di un lavoro importante che imprese e trasportatori ci chiedono da tempo. Adesso serve un tavolo nazionale per coinvolgere tutti gli addetti del settore. Come sempre la Lega è al affianco dei lavoratori e delle imprese per tutelare economia e occupazione”.  

Il presidente di TEA Luca Civolani spiega: “Innanzitutto ringrazio i deputati della Lega Edoardo Rixi e Giovanni Tombolato, e tutto il centrodestra per aver fatto strada affrontato un problema reale  che stava mettendo in ginocchio non solo tutte le aziende del nostro settore, ma anche molte imprese soprattutto dell’acciaio e delle costruzioni, alle quali noi assicuriamo, con professionalità e in totale sicurezza, il trasporto di materie prime e prodotti finiti.   Il problema della sicurezza dei ponti è reale, ma non si risolve con un colpo di bacchetta magica che cancella un’intera filiera del trasporto, ma con il controllo continuo e la manutenzione delle infrastrutture  stradali assicurando itinerari alternativi ai trasporti eccezionali mentre si interviene per il ripristino dove serve. 

“Noi di TEA – ha proseguito – siamo sempre stati disponibili al dialogo e al confronto e lo abbiamo dimostrato nei mesi scorsi risolvendo con i proprietari delle infrastrutture stradali, siano essi, Autostrada, Anas,  Regioni, Province o Comuni, numerose situazioni in Emilia Romagna, Veneto e Liguria.   Non ci ha certo fatto piacere dover dichiarare il blocco, ma di fronte a una norma evidentemente sbagliata, frutto della scarsa conoscenza di come funziona il mercato e il nostro settore, che era di fatto un provvedimento anti imprese ed anti economia,  calato dall’alto senza alcun confronto e dialogo, questo è stato l’unico modo per tutelare aziende e posti di lavoro. Adesso abbiamo tre mesi di tempo nei quali noi di TEA saremo in prima fila per contribuire a scrivere una norma che tuteli certamente la sicurezza, ma che tenga conto della realtà.  Infine, voglio anche ringraziare tutti i nostri associati, ma anche le altre imprese del nostro settore, che hanno aderito compatte al blocco”.

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