È scattato il conto alla rovescia per i proprietari di veicoli diesel Euro 5 in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. A partire dal 1° ottobre 2025, infatti, le vetture diesel immatricolate tra il 2009 e il 2015 non potranno più circolare liberamente nei comuni con popolazione superiore ai 30.000 abitanti Unica eccezione la Lombardia, che procrastina il divieto alle categorie M2, N1 e N2 al 1° ottobre 2026. La durata varia in ciascuna regione: fino al 30 marzo 2026 in Emilia-Romagna, fino al 15 aprile in Piemonte, fino al 30 aprile in Veneto e tutto l’anno in Lombardia. In ogni caso, lo stop ritornerebbe poi in vigore in tutte le regioni nel periodo tra ottobre e aprile di ogni anno.

Il divieto, varato dal governo Meloni nel 2023 per adeguarsi a due sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea sull’inquinamento atmosferico, ha l’obiettivo ridurre la circolazione dei veicoli che causano più emissioni e così migliorare la qualità dell’aria.

Stop ai veicoli Euro 5: il commento di Assotir

Con l’approssimarsi dell’entrata in vigore del divieto, non sono mancati i commenti delle associazioni di autotrasporto. In particolare, Assotir ha sottolineato come il blocco dei veicoli Euro 5 in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia costringerà le imprese del trasporto merci a investire un miliardo di euro per sostituire la flotta, uno sforzo che il settore non è in grado di sostenere.

“Questa misura”, ha sottolineato il Presidente Nazionale di Assorit, Anna Vita Manigrasso, “a partire dal prossimo 1° ottobre, metterà fuori legge oltre 200.000 veicoli commerciali, nelle regioni Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, e altri 130.000 in Lombardia. Stiamo parlando di oltre un terzo dell’intero parco di veicoli commerciali che circola nelle quattro regioni. Tutti questi mezzi dovranno essere sostituiti con veicoli elettrici, ibridi o euro 6, e per farlo serviranno investimenti colossali nell’ordine di un miliardo di euro”.

“Siamo certamente d’accordo con l’esigenza di ridurre l’impatto ambientale del settore”, ha aggiunto il Segretario Generale, Claudio Donati. “Ma questa norma delinea uno scenario semplicemente impraticabile per i trasportatori. Senza contare che i nuovi divieti riguardano tutti i veicoli fino a 12 tonnellate di massa, e di conseguenza colpiscono anche gli operatori che dalle diverse zone d’Italia, ogni giorno, percorrono le aree interdette agli Euro 5.”

L’emendamento presentato della Lega

A questo proposito, il partito guidato da Matteo Salvini ha presentato un emendamento al decreto Infrastrutture per rinviare lo stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5. In sostanza, come riportato dall’agenzia stampa Ansa, la bozza correttiva suggerisce di “scongiurare il blocco dei diesel euro 5 per un altro anno, offrendo la possibilità alle Regioni di evitarlo anche successivamente”.

L’obiettivo della Lega è dunque di posticipare tutto al 31 ottobre 2026, con la possibilità da parte delle regioni interessate di anticipare o ritardare ulteriormente lo stop.

In primo piano

Articoli correlati

La Francia cancella i divieti per i mezzi inquinanti

Il 28 maggio l’Assemblea Nazionale francese ha votato a favore della cancellazione della norma sulla transizione ecologica del 2019 che istituiva le Zone Faible Emission (aree a basse emissioni) intorno alle città più importanti per limitare l’inquinamento atmosferico.