Rincari pedaggi autostradali, ANITA non ci sta. Si rischia l’effetto domino
ANITA, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica, ha contestato con una nota ufficiale gli aumenti autostradali decisi per il 2018 su gran parte delle autostrade italiane. Pedaggi in aumento anche con l’inflazione a zero “Non capiamo come in momenti di aumenti dei traffici autostradali e quindi delle frequenze di […]
ANITA, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica, ha contestato con una nota ufficiale gli aumenti autostradali decisi per il 2018 su gran parte delle autostrade italiane.
Pedaggi in aumento anche con l’inflazione a zero
“Non capiamo come in momenti di aumenti dei traffici autostradali e quindi delle frequenze di percorrenza, con conseguenti aumenti automatici dei ricavi per le società autostradali, si possa concedere aumenti di pedaggi che vanno fino al 13,91 per cento (Milano Serravalle Milano Tangenziali) – ha dichiarato Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – In periodi di inflazione quasi a zero e di aumenti dei traffici con manutenzioni costanti e minori spese di personale per l’uso sempre più frequente dei Telepass, non si comprende come mai le società autostradali debbano avere bisogno di incrementare i pedaggi”.
Non si può continuare a subire in silenzio
Il costo dei pedaggi autostradali incide per circa il 12 per cento sui costi gestione di un mezzo pesante e i nuovi incrementi si riverseranno inevitabilmente sui noli del trasporto e di conseguenza sui costi logistici per le imprese produttrici. Nel comunicato, ANITA chiede che venga eliminato ogni automatismo dai contratti di concessione con le società autostradali e che il settore del trasporto e della logistica sia coinvolto nelle decisioni riguardanti la determinazione dei pedaggi e soprattutto che prima di considerare ulteriori aumenti il Ministero pretenda miglioramenti in termini di percorribilità e di sicurezza della rete autostradale.