Un punto di incontro tra tanti attori che possono davvero fare qualcosa di concreto per favorire una transizione energetica il più possibile pronta ed efficace nel prossimo futuro. Così gli organizzatori di Fiera Milano hanno immaginato la prima edizione di Net Zero – Milan Expo Summit, evento di portata internazionale che si è svolto nel capoluogo meneghino dal 14 al 16 maggio. Una mostra convegno intersettoriale con un piccolo spazio espositivo ad affiancare le sessioni di conferenze – la maggior parte delle quali di natura tecnica – su tanti aspetti legati, appunto, alla transizione energetica, a livello industriale e non soltanto.

net zero summit milan

I camion elettrici in esposizione a Milano fino al 16 maggio

In questo quadro, hanno fatto capolino anche i camion, quasi a riaffermare il loro ruolo di attori per nulla secondari nel mondo che verrà. Nello specifico, due costruttori ormai da tempo impegnati attivamente nella decarbonizzazione come Daimler Truck Italia e Volvo Trucks Italia hanno deciso di partecipare direttamente all’evento, portando a Milano due prove concrete di questo impegno. Da una parte, l’eActros 600 sviluppato da Mercedes pensando al trasporto anche interregionale a emissioni zero (lo stesso veicolo che vedremo tra qualche giorno ai test drive di Misano); dall’altra l’FH Electric di Volvo, premiato come Sustainable truck of the year 2025 proprio per quello che rappresenta nella mobilità del futuro, ma anche del presente, come dimostrano gli oltre 5 mila camion elettrici venduti da Volvo complessivamente dal 2019 a oggi.

Oltre il camion, però, c’è di più. Con il Net zero summit, Milano ha voluto ribadire il suo ruolo di primo piano a livello internazionale nel dibattito su riduzione delle emissioni e transizione energetica. Si è parlato di settori industriali molto diversi: dalla produzione di energia al trasporto (non soltanto stradale, ma anche marino, aereo e così via) grazie alla presenza di enti e istituzioni globali come Iea, l’agenzia internazionale dell’energia, ma anche Irena, organizzazione che si occupa dello sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Tra i temi ricorrenti, le materie prime necessarie per i componenti essenziali alla transizione (pensiamo alle terre rare per la produzione delle batterie).

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L’intervento del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso

Il messaggio del ministro Urso al Net Zero – Milan Expo Summit

Di certo, le strategie da mettere in atto devono essere sovranazionali: un concetto ribadito dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto con un video messaggio. «Credo che l’Unione europea abbia compreso la portata di questa sfida, come testimoniano le modifiche al Green industrial deal apportate dalla Commissione», ha detto, aggiungendo che «le materie prime e l’energia sono due delle grandi sfide del mondo attuale, che possiamo affrontare solo a livello europeo. Noi stiamo spingendo per riaffermare la centralità dell’industria manifatturiera in Europa. Serve piena consapevolezza che ambiente e industria non sono e non devono essere in contrasto». Nelle parole del ministro ritorna anche il concetto di neutralità tecnologica da perseguire come linea guida, sarà il mercato a scegliere la tecnologia più efficace e sostenibile, a tutti i livelli.

«Con Net zero Milan abbiamo voluto radunare esponenti di primo piano nella finanza, nell’industria, nell’accademia. Vogliamo anticipare il futuro. Noi di Fiera Milano per primi stiamo lavorando in questo senso: a Rho c’è il più grande parco solare d’Europa», ha detto il vicedirettore generale di Fiera Milano, Roberto Foresti. Per far capire la portata della transizione energetica, Foresti ha parlato di investimenti da due triliardi di dollari attualmente, destinati a crescere fino a sei triliardi nei prossimi anni.

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La vicerettrice del Politecnico di Milano, Isabella Nova, ha parlato del dovere morale di collaborare per costruire insieme il futuro in modo «sostenibile, responsabile e lungimirante. Viviamo in un’epoca segnata da profonde instabilità che rischiano di compromettere il processo di decarbonizzazione. Per questo è necessario stabilire una linea chiara, che determini le scelte accademiche e politiche per il futuro. E occorre applicare un approccio razionale e basato su dati scientifici».

Tante le novità in vista sull’elettrico

Come responsabili (tra mille virgolette) di una quota importante delle emissioni provenienti dal trasporto stradale, anche i camion sono dunque chiamati a fare la loro parte. Tornando a quelli presenti all’evento milanese, l’eActros 600 di Mercedes promette un’autonomia di 500 chilometri circa grazie a batterie dalla capacità utile di circa 600 kilowattora. La casa tedesca crede fermamente in questo veicolo e ha da poco annunciato la disponibilità, per il prossimo anno, di nuove varianti che garantiscono maggiore flessibilità in termini di passi disponibili, ma anche di equipaggiamento delle batterie. La sensazione è che la piattaforma elettrica dell’eActros 600 possa coprire anche parte degli utilizzi dell’eActros 300/400, pensato per la distribuzione regionale e sviluppato ancor prima dell’eActros 600.

A un’autonomia di 500 chilometri punta anche Volvo Trucks, grazie alle grandi novità tecnologiche attese già quest’anno sulla gamma FH elettrica. La casa svedese ha deciso, in particolare, di agire sulla tecnologia delle batterie, migliorandone performance ed efficienza senza appesantire ulteriormente il veicolo. Sappiamo, poi, che il gruppo Volvo ha sviluppato un assale elettrificato (già utilizzato da Mercedes) per garantire maggiore flessibilità progettuale ai camion. Volvo sta anche continuando ad apportare piccoli ma significativi miglioramenti aerodinamici ai suoi veicoli, sulla scorta di quanto fatto ‘in grande’ lo scorso anno con il lancio della fortunata gamma Aero.

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