Il mercato italiano dei veicoli commerciali fino a 3,5 ton di peso totale a terra è fermo al palo. I dati diffusi da UNRAE, infatti, mostrano come il mese di giugno sia stato il quinto consecutivo con segno meno (solo gennaio, quest’anno, ha fatto registrare un andamento positivo anno su anno). E se a giugno 2022 sono stati immatricolati 13.166 veicoli, il 23,5% in meno rispetto a un anno fa, nel primo semestre dell’anno le immatricolazioni ammontano a 87.225 unità, un calo pari all’11,1% con circa 11.000 veicoli persi nel confronto con la prima metà del 2021.

Secondo l’UNRAE, la prenotazione degli incentivi dedicati al comparto continua ad andare fortemente a rilento: dei 10 milioni di euro destinati ai veicoli elettrici puri con peso fino a 3,5 t e oltre 3,5 t, con contestuale rottamazione, risulta assegnata solo una quota del 6% e sono quindi ancora disponibili 9,4 milioni.

Mercato veicoli commerciali, parla il presidente dell’UNRAE Crisci

Il modesto ricorso alla prenotazione degli incentivi va attribuito all’esclusione dal beneficio dei veicoli a combustione tradizionale, cioè alla categoria che copre il 98,3% del mercato dei veicoli commerciali che, a fronte di rottamazione, potrebbe contribuire in grande misura al rinnovo del parco circolante e alla riduzione delle emissioni”, ha sottolineato il presidente dell’UNRAE Michele Crisci. “In quest’ottica, anche il Consiglio Europeo, pur confermando di recente l’orientamento all’elettrificazione del comparto dei van, ha mostrato un’apertura sulla possibilità di utilizzare biocarburanti e combustibili alternativi per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nel settore dei trasporti”.

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Il presidente dell’UNRAE ribadisce inoltre che, per sostenere la diffusione dei veicoli a zero emissioni, resta prioritario predisporre una solida rete infrastrutturale, anche ricorrendo agli sgravi fiscali per stimolare l’installazione di ricariche da parte dei privati.

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