Squadra che vince non si cambia. Sempre attuale, il motto dovrebbe a maggior ragione valere quando si va oltre il singolo successo, mettendo in fila vittorie a ripetizione. Come è nel caso della Kamaz alla Dakar. Autentico dominatore con tredici vittorie nelle ultime diciannove edizioni del più duro, difficile e prestigioso raid motoristico. Il costruttore russo dovrebbe invece essere alla vigilia di una svolta per certi aspetti inattesa quanto clamorosa.

Se troveranno conferma le indiscrezioni che sempre più insistentemente circolano malgrado il riserbo degli uomini di Naberezhnye Chelny (città del Tatarstan, nella Russia orientale, dove ha sede il quartier generale del marchio), Kamaz schiererà infatti alla prossima Dakar non più il missile blu pigliatutto a cabina avanzata, bensì un inedito musone sviluppato sulla base, udite udite, del Mercedes Zetros, l’off road del marchio di Stoccarda.

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Per quanto clamorosa, si tratta tuttavia di una scelta che al di là delle motivazioni strettamente legate alle caratteristiche della corsa, trova piena giustificazione nella joint venture siglata sei anni fa da Stoccarda con il colosso russo, e che tra le altre cose ha portato alla nascita di Mercedes Benz Trucks Vostok a Mosca. Ma la rivoluzione russa non si ferma qui.

A completare  infatti la storica svolta c’è il cambio della guardia in sala macchine, dove al posto del vittorioso motore V 8 da 16,2 litri firmato Liebherr, il musone russo alloggerà sotto il cofano il 12,5 litri Caterpillar C 13 accreditato di 980 cavalli.

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