Paola De Micheli, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Jean-Baptiste Djebbarie, il Segretario di Stato francese per i trasporti, hanno tenuto un dialogo strategico sui trasporti lunedì 15 giugno e martedì 16 giugno a Roma. L’incontro rappresenta il prosieguo ideale del vertice intergovernativo di Napoli del febbraio 2020 tra Italia e Francia che aveva visto incontrarsi il premier Giuseppe Conte e il presidente Emmanuel Macron, pochi giorni prima che la crisi da Covid-19 facesse precipitare l’Italia e l’Europa in un incubo, la cui fine si intravede soltanto ora. Dalla bilaterale romana Italia-Francia è emersa una road map articolata in dieci punti per il sostegno e il rilancio del settore dei trasporti in Europa.

Italia-Francia

Italia-Francia: un’alleanza strategica, anche per il futuro dei trasporti

I Ministri, “consapevoli dell’importanza di una stretta relazione franco-italiana per far avanzare l’Europa nei trasporti” hanno concordato una serie di punti di convergenza, dal trasporto transfrontaliero all’urgente necessità della messa a punto dell’ERP (l’Europe Recovery Plan) per il rilancio delle economie duramente colpite dai lockdown, senza dimenticare il lungo percorso della decarbonizzazione della viabilità, un obiettivo importante che vede unite le sinergie di istituzioni, produttori e consumatori. Ecco i dieci punti di convergenza Italia-Francia di seguito elencati.

  1. Importanza di continui scambi tra i due Ministeri al fine di coordinare le misure nel trasporto transfrontaliero, anche per quanto riguarda i protocolli di sicurezza, nel contesto della crisi COVID-19, al fine di assicurare il funzionamento e l’efficienza dei trasporti.
  2. La necessità di un’approvazione ambiziosa e rapida dello European Recovery Plan, che includa il sostegno ai trasporti e alle infrastrutture, agli operatori del trasporto merci e all’innovazione al fine di rispondere alle esigenze del settore e  sostenere la ripresa e la resilienza economica complessiva.
  3. L’importanza del “meccanismo per collegare l’Europa” (CEF) per sviluppare infrastrutture per il trasferimento modale e accelerare la transizione verso un trasporto sostenibile.
  4. L’invito a sostenere il trasporto ferroviario di merci, un settore transfrontaliero per natura al centro delle sfide del Green Deal e cruciale per la competitività e l’integrazione dell’industria europea, con un meccanismo di sostegno finanziario europeo per gli operatori del trasporto ferroviario di merci per rafforzare lo shift  modale.
  5. La promozione di una rinnovata politica industriale europea dei trasporti, in linea con la politica industriale dell’UE, al fine di proteggere meglio le infrastrutture e gli operatori critici in un mondo globalizzato
  6. La natura essenziale del sostegno all’innovazione a livello europeo per accelerare la de-carbonizzazione dei trasporti e l’importanza della promozione di carburanti alternativi.
  7. La rinnovata richiesta di attuare il sistema globale di compensazione delle emissioni del trasporto aereo (CORSIA) a livello europeo dal 2021 e di articolarlo bene con il  sistema di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra (ETS).
  8. Supporto per lo sviluppo di infrastrutture transfrontaliere per sviluppare il trasferimento modale dalla strada alla ferrovia e garantire allo stesso tempo fluidità nel traffico di merci.
  9. Riavvio rapido della procedura di concessione per l’Autostrada Ferroviaria Alpina
  10. Prossima firma della Convenzione sulla gestione della tratta ferroviaria Cuneo-Breil Ventimiglia.

Una road map che – si spera – aiuterà le istituzioni europee a vigilare sulla situazione dei trasporti, affinché non si ripetano più, o almeno vengano limitati, alcuni spiacevoli episodi che hanno interessato alcuni Stati membri durante gli scorsi mesi.

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