Secondo le consuete elaborazioni curate da UNRAE, continuano a diminuire le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri in Italia. Se, infatti, a ottobre il calo anno su anno ha sfiorato il -10% (-9,7% per la precisione), nei primi 10 mesi dell’anno sono stati immatricolati circa 19mila veicoli in meno rispetto al 2021 (-12%). Ricordiamo che UNRAE parla di veicoli commerciali leggeri, quindi con peso totale a terra inferiore alle 3,5 tonnellate: qui l’ultima rilevazione prima di questa, relativa al mese di settembre 2022.

Immatricolazioni di veicoli commerciali. Parla il presidente di UNRAE

“Per una ripresa del mercato e per uno sviluppo accelerato della mobilità a zero o bassissime emissioni anche per le merci e non solo per le persone, l’UNRAE ha le idee chiare su cosa proporre al nuovo Governo e si dice pronta e disponibile al confronto” afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unione delle Case automobilistiche estere. “In
particolare – continua Michele Crisci – predisposizione di una rete infrastrutturale con una serie di misure che ne agevolino la realizzazione quali: sgravi fiscali per l’installazione di ricariche private; credito di imposta per gli investimenti in ricariche fast charge; emanazione di un preciso e puntuale cronoprogramma con obiettivi per singola area geografica e tipologia di strada; accelerazione nell’emanazione delle norme attuative dei provvedimenti in materia”. Serve poi, secondo Crisci, anche estendere gli incentivi anche ad alimentazioni diverse dall’elettrico a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa del veicolo.

Guardando alle motorizzazioni (in questo caso il dato si riferisce al periodo gennaio-settembre, quindi ai primi 9 mesi dell’anno, il diesel perde 8,7 punti, scendendo al 76,1% di quota, il benzina continua a crescere sfiorando il 6,0% del totale (+2,6 punti percentuali), il GPL sale al 3% di share, il metano riduce la rappresentatività all’1,5%. I veicoli ibridi salgono al 10,8% di share (+5,1 p.p.), gli elettrici salgono al 2,4% delle preferenze.

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