Primo colpo di piccone, lo scorso 29 settembre, per il raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo, in Svizzera. A cinque anni e mezzo dal referendum popolare che aveva dato semaforo verde al progetto per il raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo – anche la burocrazia elvetica non scherza quanto a tempi d’intervento – una doppia cerimonia con il brillamento di una piccola mina ha dato il via ufficiale ad Airolo (a sud) e a Göschenen (a nord) al cantiere, sebbene lo scavo vero e proprio si preveda che non riesca a partire prima del 2024.

Gottardo, l’inaugurazione nel 2029

Un’opera finanziata dalla tassa sul trasporto merci su strada LSVA come i tunnel ferroviari di Gottardo e Ceneri ormai in pieno esercizio e che gli ambientalisti elvetici continuano a denunciare come un «sabotaggio alla politica di trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia». In realtà, per la galleria bis del Gottardo la Svizzera ha attivato una vera e propria corsa contro il tempo: se tutto girerà giusto il diaframma del tunnel dovrebbe cadere nel 2026 ed entro il 2029 i 17 chilometri del percorso dovrebbero essere aperti al traffico.

Il motivo di tanta fretta? La canna oggi utilizzata è stata inaugurata nel 1980 e, nonostante gli interventi di adeguamento degli impianti di sicurezza successivi agli incidenti del 2001, i 50 anni di età sono alle porte. E si fanno sentire tutti: tant’è che al più tardi entro il 2035 dovrà essere sottoposta a lavori di risanamento di tale portata da richiederne la chiusura per non meno di tre anni. Proprio il rischio di una Svizzera tagliata in due è stato l’argomento che, a suo tempo, ha convinto gli elettori elvetici ad autorizzare il raddoppio del percorso su strada che, appunto, non sarà tale prima del 2032 se tutte le cose andranno per il verso giusto.

Le difficoltà progettuali di un progetto imponente

Il massiccio del San Gottardo è composto di rocce molto insidiose e nonostante l’evolversi delle tecnologie anche lo scavo della galleria ferroviaria ha dato non pochi grattacapi agli ingegneri. I cinque anni di attesa per l’avvio del cantiere hanno perlomeno chiarito quale sarà il futuro regime di gestione del San Gottardo raddoppiato, a partire dal 2032: coerentemente con l’art 84 della Costituzione elvetica, infatti, «la capacità di transito delle strade nella regione alpina non può essere aumentata».

Quindi nessun sogno di 90 all’ora o sorpassi quando si potrà viaggiare nelle due canne separate. Se a ridurre i tempi d’attesa per i camion provvederà il monitoraggio satellitare del traffico lungo l’asse Basilea-Chiasso che, verosimilmente prevederà la prenotazione degli slot di transito in base alla disponibilità, la velocità di percorrenza resterà l’attuale. A innalzare comfort di marcia e sicurezza sarà il fatto di viaggiare in una sola direzione, a centro tunnel, con una corsia d’emergenza a destra e un’ampia fascia di rispetto a sinistra. Oltre al fatto che le due gallerie saranno interconnesse tra loro ogni 250 metri, così da facilitare eventuali interventi d’emergenza in caso d’incidente.

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