Anche Conftrasporto torna sul tema delle restrizioni alla libertà di circolazione dei mezzi all’interno dei paesi UE. Lo fa ribadendo la sua netta contrarietà alle nuove strategie applicate da alcuni stati membri. Durante la scorsa settimana anche le maggiori associazioni dell’autotrasporto europeo erano tornate sull’argomento. Lo hanno fatto scrivendo una lettera alle istituzioni dell’UE. Lettera nella quale richiedevano urgenti misure per armonizzare il complicato mosaico di nuovi divieti e restrizioni, che ogni giorno entrano in vigore nel Vecchio Continente per mettere un freno ai contagi da Covid-19.

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Conftrasporto in linea con le Camere di Commercio delle Alpi

Da parte di Conftrasporto, l’occasione per ribadire il fermo niet a nuove restrizioni si è presentata con la diramazione di una nota delle Camere di Commercio delle Alpi.

Lo hanno fatto attraverso i quattro Presidenti camerali:

  • Peter Buchmüller (Camera dell’economia di Salisburgo)
  • Michl Ebner (Camera di commercio di Bolzano)
  • Hans Peter Metzler (Camera dell’economia del Vorarlberg)
  • Christoph Walser (Camera dell’economia del Tirolo)

Questi, si sono opposti fermamente alle nuove politiche limitative. Politiche che, a causa della recrudescenza dei contagi, stanno diventando sempre più stringenti un po’ a macchia di leopardo per tutto il territorio europeo.

“Gli attuali provvedimenti europei a contrasto del Coronavirus – tuonano le Camere di Commercio – rappresentano una minaccia esistenziale per i nostri Paesi. Non incidono solo sul turismo, ma anche su interi cicli economici regionali”.

Anche in questo caso, è stata ribadita l’assoluta necessità di una concertazione europea nella regolazione dei passaggi transfrontalieri. Magari, con un sistema “a semaforo”, tra l’altro già proposto all’interno della stessa Commissione Europea lo scorso 4 settembre. Se non si agisce in fretta il rischio, avvisano nella nota, è di sprofondare in un caos normativo con danni pesantissimi su tutto l’asse del Brennero.

Uggè, “Italia paese più penalizzato da possibili nuove restrizioni”

Non sono più ottimiste nemmeno le previsioni di Conftrasporto.

“L’italia è il Paese che più di ogni altro sarebbe penalizzato se con l’introduzione di possibili nuove restrizioni si ostacolasse la libertà di circolazione all’interno dell’arco alpino”, si legge nella nota dell’associazione. “Il danno si estenderebbe all’intero sistema produttivo italiano che, già in sofferenza per le misure, uniche in Europa, causate dai mesi di lockdown, decise dal governo italiano vedrebbe limitate le condizioni di una già non facile ripresa”.

Dunque “Conftrasporto-Confcommercio, attraverso il vicepresidente Paolo Uggè, lancia un grido d’allarme al governo nazionale perché effettui i necessari interventi in sede comunitaria affinché decisioni affrettate non penalizzino il nostro Paese. Il Governo non dovrebbe dimenticare che l’Italia è l’unico Paese che per raggiungere i mercati europei deve necessariamente attraversare l’arco alpino. Dimenticarselo sarebbe un errore imperdonabile che finirebbe per gravare non sulle attività di trasporto ma invece si scaricherebbe sulla competitività dell’intero sistema Paese”.

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