La Liguria come specchio dell’Italia. “In sostanza il Paese è bloccato. Un esempio per tutti viene dal caos che è in atto in una Regione come la Liguria che vorrebbe utilizzare il periodo estivo per avviare la fase di recupero”. In pratica, quella che è stata messa in atto nella Regione tirrenica è “una follia” anche per Paolo Uggè, vicepresidente Confcommercio-Conftrasporto.

Nel suo consueto punto settimanale, ha ribadito che gli interventi di ispezione, “nelle modalità e soprattutto tempistiche costringono ad effettuare verifiche e lavori in contemporanea su tutte le gallerie liguri, non preoccupandosi di fatto dell’impatto conseguente sulla mobilità di cittadini e merci”. Una mobilità messa a dura prova più volte in questo 2020 complicatissimo.

L’analisi di Uggè è poi proseguita senza dimenticare lo stato attuale del settore, analizzando quindi l’impalcatura eretta dalle istituzioni per sorreggerlo. Una struttura, come vedremo, quanto mai scricchiolante.

Conftrasporto

Conftrasporto: “i provvedimenti sono ancora in corso d’opera”

Per quanto riguarda la presenza del mondo dei trasporti all’interno dei decreti governativi, per Uggè “i provvedimenti e gli aiuti annunciati non sono ancora completi. Per la maggior parte mancano le disposizioni attuative. Inoltre le discussioni relative ai possibili interventi da parte dell’Unione europea sono vaghe e poco approfondite”, determinando di fatto una confusione di fondo, acuita ancor di più dalle molteplici interpretazioni personali che arrivano sia dal mondo politico che associativo.

“Invece di illustrare quali siano le reali condizioni che l’Italia rischierebbe di subire, se accettasse ad esempio il MES – evidenzia Uggè – si procede con la medesima impostazione con la quale è stata gestita la vicenda Covid 19. Anziché spiegare, illustrare, partendo dai dati di fatto, si comunica secondo la propria convenienza”.

Quindi “come uscire da questo marasma?”, si chiede Uggè. “La soluzione sarebbe semplice ed è sotto gli occhi di tutti. In due modi e gli esempi ci vengono dal passato. Con un governo del Presidente che si dedichi ad affrontare le questioni di natura economica; oppure le elezioni che determinino una maggioranza in grado di governare”. Manco a dirlo, è la seconda proposta (politica) quella caldeggiata da Uggè.

Aziende di trasporti, cala la fiducia nei confronti del Governo

“Intanto ci avviciniamo al momento cruciale che si concretizzerà nel periodo autunnale – avvisa il vicepresidente Conftrasporto – se non vi saranno gli interventi adeguati. Da una recente indagine effettuata dalla società di ricerca di Conftrasporto emerge che le imprese intervistate hanno una visione preoccupante sul futuro. Alla domanda sulla fiducia riservata per le azioni future del Governo la risposta è agghiacciante. L’85% nutre scarsa fiducia; 14% una fiducia media; l’1% una fiducia alta”.

Un quadro, insomma, tutt’altro che rassicurante, come avevamo già avuto modo di vedere nel report stilato proprio da Conftrasporto-Confcommercio sugli effetti del lockdown tra marzo e aprile sull’autotrasporto.

Occorre completare le infrastrutture già finanziate

Realizzare nuove infrastrutture per connettere l’Italia e garantire accessibilità alla popolazione “rischia di essere un modo di dire che non produce nulla, anche se sembra essere l’idea condivisa oggi da molti”. Proposte, tra le altre cose, già avanzate da Conftrasporto al Forum di Villa d’Este a Cernobbio, svoltosi lo scorso ottobre. In questo momento di ripresa, e in piena fase 3, “si sta ritornando, in modo strumentale, sui temi ambientali, l’eolico, l’elettrico” con alcuni soggetti che rilanciano e mettono “in dubbio la realizzazione della Tav e non si avviano le opere già finanziate” come, per esempio La Gronda di Genova, restando in tema Liguria.

“Ma chi guida il Paese che idee ha in proposito? Oppure è bloccato dai veti trasversali? Domande sulle quali dovremo, al momento debito ricordarcene” ammonisce infine Uggè.

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