Nella giornata di ieri, 11 dicembre, una donna di 34 anni, madre di due gemelli di un anno e mezzo, è morta mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in viale Renato Serra, zona ovest della città, lungo la circonvallazione esterna. Ad investirla un camion guidato da un autista italiano di 24 anni, che non si è fermato dopo l’incidente ed è stato fermato e arrestato dalle forze dell’ordine ad Arluno, paese alle porta di Milano in direzione di Torino. La vittima si chiamava Rocio Espinoza Romero ed era di origini peruviane.

La donna stava andando al parco insieme ai due figli e alla nonna dei bambini, che spingeva il passeggino e fortunatamente non è stata colpita dal veicolo. Non è chiaro se il camion sia passato con il rosso oppure no. Di sicuro, l’autista non ha prestato soccorso e pare impossibile che non possa essersi accorto dell’incidente.

Il difficile rapporto tra Milano e il transito dei camion

Ferita da tanti incidenti mortali che hanno coinvolto veicoli pesanti, specialmente nel 2023, la città di Milano continua a interrogarsi sulla convivenza, appunto, tra autocarri e pedoni o ciclisti. Già oggi non possono accedere all’area B cittadina i mezzi sprovvisti di sistemi di monitoraggio dell’angolo cieco, come è risultato al termine di una lunga disputa legale. Sempre negli ultimi mesi, in alcune strade cittadine è stato imposto il limite dei 30 km/h (la via dove è avvenuto l’incidente di ieri non era tra queste).

Oggi, 12 dicembre, sono previste manifestazioni e sit-in di protesta da parte di alcune associazioni di pedoni milanesi, che parlano di “atto di violenza stradale” e chiedono all’amministrazione il lutto cittadino e due giornate di stop al traffico il 21 e 22 dicembre prossimi. Avanzata anche la richiesta di rendere obbligatori i sistemi di sicurezza su tutto il territorio nazionale. Richiesta difficile (se non impossibile) da soddisfare, ma a cui l’obbligo di installazione dei principali ADAS sui veicoli immatricolati dopo il 7 luglio di quest’anno viene evidentemente incontro.

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