“Il trasporto torna nell’ombra: solo promesse, nessun intervento a sostegno del settore”. Questo il monito con cui UNRAE ha aperto il consueto report sul mercato camion. Un report che non lascia adito a dubbi: quella di giugno è un’altra emorragia per questo segmento, dopo i dati drammatici degli scorsi mesi.

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t.

Nel mese di giugno 2020, il mercato camion ha segnato una perdita di -47,2% rispetto al giugno del 2019 (1.705 unità immatricolate contro 3.231).

Questo ha portato il consolidato del primo semestre 2020 a -34,5% sullo stesso periodo del 2019 (9.227 unità contro 14.080) prefigurando, di fatto, lo scenario peggiore per l’intero anno tra quelli paventati dall’Unione nella conferenza di maggio.

camion

Mercato Camion, un quadro dei numeri “sconfortante”. Le proposte sono rimaste inascoltate

Esordisce così Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE:

“Sconfortante il quadro dei numeri, ma tanto più deludente e inspiegabile la persistente disattenzione del governo verso il settore dell’autotrasporto. Questo, dopo essere stato osannato per aver garantito i rifornimenti durante il lockdown, affrontando seri rischi sanitari, viene di nuovo dimenticato. Si tratta di fornirgli sostegni validi – non solo economici – alla ripresa, e ancor più decidere un contributo strutturale per consolidare la sua competitività in Europa”.

“Le proposte che la stessa UNRAE hanno ripetutamente sollecitato per dare forza alla ripresa dopo la pandemia – prosegue Fenoglio – non hanno finora avuto alcun riscontro concreto. Proposte giunte insieme con le altre organizzazioni imprenditoriali dell’autotrasporto e della filiera automotive interessata”.

Tra queste:

  • aumento del credito di imposta fino al 2025
  • azzeramento o riduzione significativa delle tasse alle imprese almeno per un anno
  • istituzione di prestiti a lungo termine senza interessi
  • maggiori garanzie bancarie agli operatori del settore

“A quanto ci risulta, nemmeno una di queste proposte è stata finora presa in considerazione e resa operativa dai competenti organi decisionali dello Stato”.

Contributi per investimenti e semplificazioni: tutto è rallentato

“Neppure i contributi 2019-2021 per gli investimenti nell’autotrasporto, già previsti per legge, hanno subito quella accelerazione che ci sembrava auspicabile, oltre che possibile, nelle procedure di assegnazione. Nel darci assicurazione che i rispettivi iter burocratici sono stati avvianti, i competenti organi del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti confermano peraltro che la fase operativa dovrebbe essere avviata nel prossimo ottobre. Quando la precedente si è chiusa ad aprile!”

“Ci pare inoltre che si stia perdendo l’occasione – sottolinea Fenoglio – di dare una mano sostanziale al sistema autotrasporto. Non solo attraverso interventi di carattere fiscale o finanziario, ma anche attraverso la messa in opera di semplificazioni a costo zero per lo Stato. Semplificazioni realizzabili, ad esempio, in tutte le operazioni relative ai veicoli, dalla loro identificazione certa al momento delle prove per l’omologazione e l’immatricolazione, fino ai servizi di assistenza e revisione, per favorire non solo il rinnovo del parco, ma anche una sua più razionale gestione, in funzione di maggior competitività e sostenibilità”.

“A settembre – conclude Fenoglio – i nodi prodotti da ritardi e dimenticanze verranno al pettine. Non vorremmo allora che la conta delle aziende scomparse e dei lavoratori rimasti senza occupazione nell’autotrasporto, e nel suo indotto automotive, svelasse brutalmente una debolezza molto difficile da recuperare, che andrà oltre i dati negativi del momento e ridurrà drasticamente l’efficienza strategica di un comparto economico essenziale, ampiamente dimostrata ma riconosciuta solo a parole”.

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