Torna l’atteso appuntamento con Zerogradi, l’happening che riunisce i protagonisti della logistica del freddo. Proprio come lo scorso anno – edizione di grande successo, come abbiamo raccontato qui – l’evento si svolgerà al museo Nicolis di Villafranca di Verona, luogo impregnato di storia con un’esposizione sconfinata di auto, moto, bici e altri oggetti d’epoca. La partecipazione all’evento è gratuita, ma i posti sono limitati (al momento le iscrizioni sono bloccate a causa dell’elevato numero di richieste). Sul sito di evenT, invece, tutti i dettagli sulla giornata.

La giornata sarà scandita dai consueti appuntamenti: quest’anno saranno ben quattro i workshop tecnici della mattina che permetteranno di affrontare in modo dettagliato l’evoluzione tecnologica nella logistica del freddo da diverse angolazioni. Poi ci sarà spazio per la visita guidata al museo e quindi, dopo il lunch break, si passerà al convegno principale della giornata, dal titolo “Le nuove fonti energetiche del trasporto a temperatura controllata”. E prima del cocktail finale è prevista la consegna degli Zerogradi Awards, i premi destinati alle eccellenze del freddo.

zerogradi

Perché Zerogradi?

Ma perché concentrarsi sul trasporto isotermico? Beh, la logistica del freddo non riguarda solo il passaggio delle merci dagli impianti di produzione ai centri di distribuzione ma segue tutto il ciclo del prodotto, che necessita delle basse temperature per conservare intatte le proprietà organolettiche, nel caso di alimentari, o curative, nel caso dei farmaci. Gli ambiti in cui viene utilizzata la logistica del freddo sono infatti principalmente l’agroalimentare e il farmaceutico. La gestione della catena del freddo sarà sempre più ecosostenibile per contenere costi, emissioni e al contempo fornire un servizio sempre più performante.

Il trasferimento delle merci nella prospettiva della sostenibilità si articola sia nell’utilizzo di mezzi che utilizzano combustibili sempre meno inquinanti sia nell’organizzazione del trasporto che vede accrescere il ruolo della intermodalità.

Lo stato di salute del trasporto a temperatura controllata dipende, naturalmente, dall’andamento dell’attività economica nel nostro Paese. Dopo la lieve contrazione registrata nell’ultimo trimestre del 2022, quest’anno l’economia dovrebbe riprendere solo gradualmente, poiché i consumi delle famiglie continuano a essere frenati dalla perdita di potere d’acquisto. Nella seconda metà dell’anno la spesa per consumi dovrebbe crescere parallelamente all’accelerazione degli investimenti. In media il Pil dovrebbe crescere dello 0,8 per cento in termini reali nel 2023. È innegabile che gli ultimi mesi di crescita dei prezzi abbiano lasciato ferite profonde nel corpo sociale del Paese.

Sostenibilità come parola chiave

La parola chiave, insomma, sarà sostenibilità: nelle produzioni, dei consumi, nella riduzione degli sprechi. Lo sviluppo sostenibile mira a conseguire un miglioramento continuo della qualità della vita e del benessere dei cittadini, senza compromettere il benessere delle generazioni future. Si tratta di perseguire il progresso economico, salvaguardando nel contempo l’ambiente. Ridurre l’impatto ecologico della propria azienda significa attuare strategie di sostenibilità. I macro trend, insomma, rendono più delicato delicato il supply chain management e portano i progettisti a evidenziare esigenze di costruzione specifiche per la catena del freddo. I principali strumenti per mantenere la catena del freddo costante, rispettando ogni passaggio della supply chain, sono il monitoraggio continuo della temperatura e l’uso di materiali isolanti adeguati e performanti che consentano una conservazione delle basse temperature.

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Di come le nuove fonti energetiche sono e saranno sempre più utilizzate nel trasporto a temperatura controllata, nella prospettiva della sostenibilità ambientale ed economica, se ne discuterà a Verona il 15 giugno nell’ambito di Zerogradi, la giornata dedicata alla logistica del freddo.

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