Il 2021 è iniziato sotto i migliori auspici per il mercato dei mezzi pesanti, colpito duramente dalla crisi pandemica nel primo semestre del 2020. Infatti, dopo gli ottimi risultati registrati dal comparto camion (+21,8%), a febbraio anche il mercato dei veicoli trainati torna a correre e, per il secondo mese, consecutivo mette a segno una crescita a due cifre. Stando alla stima del Centro Studi e Statistiche UNRAE, elaborata a partire dai dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), il mercato dei veicoli trainati, ovvero di rimorchi e semirimorchi con ptt superiore alle 3,5 ton, ha registrato +31,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con 1.345 unità immatricolate (rispetto alle 1.022 di febbraio 2020).

Mercato veicoli trainati, il commento di Starace: “interdipendenza con mercato veicoli industriali appare evidente”

“Un incremento a doppia cifra per due mesi consecutivi non si vedeva da almeno due anni nel mercato dei veicoli rimorchiati – ha esordito Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – e la rilevazione di febbraio, non trovando riscontri diretti nell’andamento dell’economia reale, pone alcuni interrogativi sulle sue origini. A questo riguardo appare quindi evidente l’interdipendenza del settore con l’andamento del mercato dei veicoli industriali.

“Come è noto, infatti, specie per i clienti flotta, attivi principalmente nel segmento >= 16t, il rapporto dei rimorchiati è di due o addirittura tre unità rispetto al veicolo trainante” ha proseguito Starace. “Ecco pertanto spiegato come la crescita dei veicoli industriali di febbraio (+21,8% per il segmento >= 16t) ha sostenuto anche quella del comparto rimorchi e semirimorchi. Da qui l’evidente necessità di continuare a sostenere il settore, i cui effetti si estendono anche in ambiti attigui e altrettanto rilevanti come gli allestitori, i ricambisti e le reti di vendita e assistenza, con evidenti benefici per l’intera filiera.”

veicoli trainati

“I dati di immatricolazione dei veicoli adibiti al trasporto di merci, e in particolare di quelli allestiti prima della definitiva approvazione – ricorda Starace – ancorché confortanti, scontano ancora ritardi rilevanti imputabili a insufficienza di impianti e risorse nella struttura della Motorizzazione, che oggi appaiono ancor più rilevanti perché aggravati dai provvedimenti di chiusura intrapresi per il contenimento dei contagi. Un ulteriore impulso al settore potrebbe quindi provenire dalla liberalizzazione delle revisioni a favore degli operatori professionali – le reti dei Costruttori sono già pronte a raccogliere la sfida – unitamente all’ammodernamento e potenziamento della Motorizzazione, in ottica di digitalizzazione dei servizi. Ciò potrebbe avvenire anche attraverso l’utilizzo dei fondi del PNRR al fine di incrementare la competitività del sistema logistico italiano, sostenendo contestualmente anche la produttività della filiera automotive”.

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