Si è svolto mercoledì 8 luglio alle 15.00 il primo WebEvent di Focus Trasporti Specifici (FTS). un programma di eventi e incontri destinati ad approfondire le diverse tematiche proprie di ciascuna categoria di trasporto: intermodale, frigorifero, edilizia, ultimo miglio e tutte le specificità della logistica e della mobilità commerciale.

‘FTS Intermodalità’

È questa la prima categoria di trasporto trattata all’interno della cornice di ‘Focus Trasporti Specifici’ (FTS). Si tratta di un ciclo di eventi promossi da EvenT e organizzati in collaborazione con ALIS, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile.

Il primo appuntamento incentrato sul trasporto intermodale

Come di consueto, l’appuntamento di EvenT è stato aperto da Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi in Europa. È poi intervenuto Maurizio Cervetto, direttore di Vado e Torno, con i proverbiali saluti e ringraziamenti, seguiti dall’illustrazione delle modalità di interazione da parte del pubblico. Pubblico a cui, tra le altre cose, è stato sottoposto il sondaggio “Cosa è necessario per il rilancio dell’intermodalità?”.

Quattro le possibili risposte:

  1. Più infrastrutture
  2. Norme adeguate
  3. Connettività/Digitalizzazione
  4. Incentivi governativi.

La risposta 3 è stata la più scelta, con il 38% delle preferenze.

Francesco Benevolo (RAM Logistica Infrastrutture Trasporti Spa) ha dato il via alle danze, mettendo in risalto lo stato dell’arte attuale del settore. In particolare dell’intermodalità, che ha confrontato con la situazione prima e durante il lockdown. Negli ultimi cinque anni il settore aveva registrato un aumento dell’elasticità dovuto a svariati fattori. Tra gli altri, l’incremento dell’internazionalizzazione economica, l’allungamento delle catene logistiche e i nuovi modelli distributivi. Miglioramenti spazzati via (il crollo del Pil è superiore a -12%) dal Covid-19 che, purtroppo, ha introdotto un’unica certezza nel nostro sistema, ovvero la “deep uncertainty”, il fatto che non ci siano più certezze. Da ciò deriva un nuovo approccio, non più basato su serie storiche e prevedibilità ma su una discontinuità che vede il monitoraggio costante.

trasporto intermodale

Francesco Benevolo ha poi illustrato dettagliatamente i cinque provvedimenti previsti dal Mit per favorire il trasporto intermodale:

  • il Marebonus
  • il Ferrobonus
  • la Norma Merci
  • il nuovo Idrobonus
  • l’Ecobonus con meccanismo a doppia call.

Misure che vanno incontro sia agli operatori (armatori, ferrovieri, terminalisti eccetera) sia agli autotrasportatori.

“Il sistema intermodale sostiene la nostra economia, la resilienza del Paese, il futuro”.

Dal canto suo Marcello Di Caterina, direttore generale di Alis, ha rimarcato il ruolo fondamentale svolto durante la pandemia da Covid-19 dall’autotrasporto. Settore che ha continuato a macinare chilometri su chilometri, nonostante le perdite economiche e i costi dei noli marittimi, ferroviari e autostradali che sono rimasti invariati e senza la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione.

Infatti, secondo le stime di Alis – che saranno presentate dettagliatamente in un report durante la due giorni di Sorrento il 16 e 17 luglio – le perdite dei ricavi a livello nazionale si attestano mediamente intorno a -30% con picchi, in alcuni casi, fino al 90%.

Tra le proposte avanzate da Alis, il credito d’imposta al 40% per le aziende di trasporti e la sospensione del pagamento dei finanziamenti per un lasso di tempo sostenibile, fino a sei mesi.

Nell’intervento di Di Caterina non sono mancate poi le critiche alla questione dell’autoproduzione portuale, le cui regole sono cambiate recentemente con un emendamento al DL Rilancio, e della proroga della concessione a Tirrenia.

Trasporto ferroviario, servono interventi strutturali

Mauro Pacella, segretario generale di ASSOFER, ha subito sostenuto con forza la necessità di rendere strutturali gli incentivi a tutto il settore. Questo ha puntato i riflettori non solo sul trasporto intermodale, meno colpito grazie alla tenuta della filiera agroalimentare e farmaceutica, ma anche sul trasporto ferroviario tradizionale, non incentivato e duramente colpito dal crollo di automotive, siderurgia e merci pericolose.

I venti milioni del Ferrobonus, per quanto utili, non sono ancora sufficienti.

Per lo Stato si tratta di incentivi “a costo zero”, poiché sul bilancio dei costi esterni i guadagni sono enormi, soprattutto se paragonati a quanto effettivamente speso.

Bisogna quindi avere una visione d’insieme che comprenda i tanti soggetti del trasporto cargo -ferroviario – dai terminalisti agli operatori degli hub – evitando esclusioni con incentivi “a macchia di leopardo”.

E’ intervenuto anche Giovanni Panzeri, direttore di Nothegger, Azienda di logistica con casa madre in Austria specializzata nell’intermodale (90 mezzi operativi e 20 treni dai 32 ai 36 spazi al giorno solo in Italia). Ha affermato che in Italia, a fronte di un’ottima infrastruttura ferroviaria, sia a livello di terminal sia di rete, continuano a persistere problematiche. La più evidente è quella del congestionamento degli hub, dovuto alle lunghissime attese degli autisti, la cui normativa sui tempi di guida e di riposo ne intacca l’operatività

Nuovi modelli e nuove tecnologie per il trasporto intermodale: hub e blockchain

Dal canto suo Giuseppe Rizzi, segretario generale di Fercargo, non ha mancato di sottolineare le criticità del settore ferroviario, duramente colpito dal lockdown.

A fronte di una piccola ripresa con l’inizio della fase 2, i volumi infatti stentano ancora a decollare.

Rizzi ha poi ribadito che “occorre ripensare il modello, bisogna ragionare in un’ottica di terminal, di hub, con una filosofia di viaggio più breve e ottimale”.

A beneficiarne, oltre all’efficienza, sarebbe anche la sicurezza, ora più che mai fondamentale, soprattutto dopo il Covid-19.

Secondo Fercargo, 60 ferrovieri spostano la stessa quantità di merci di 800 autotrasportatori. Il ruolo dell’autotrasporto va quindi ripensato, alla luce delle possibilità offerte dall’intermodalità e dall’ottimizzazione dei processi.

Infine Enrico Camerinelli (Vicepresidente del CSCMP, il Council of Supply Chain Management Professionals) ha fatto il punto sulla supply chain e sulla sua gestione tramite blockchain.

Approccio che ricalca processi già esistenti nelle dinamiche gestionali, migliorandoli. La blockchain permette di collaborare in maniera trasparente tra le parti, con scambio di dati peer to peer, tracciabilità dei processi e delle azioni molto più certa e possibilità di scambiare i dettagli e gli asset in maniera unica e condivisa.

Il prossimo appuntamento del ciclo di incontri Focus Trasporti Specifici sarà “FTS Isotermico Zero Gradi”

Si terrà a Legnano, il 25 novembre, questa volta in presenza, nell’incantevole cornice di Villa Jucker. Nella tavola rotonda, dal titolo “ZERO GRADI – IL FREDDO SOSTENIBILE. Blockchain: l’anello certificato della catena del freddo”.

Verrà affrontata la particolare categoria dei trasporti refrigerati, ormai sempre più attenti alla sostenibilità, con una ricerca continua di tecnologie che garantiscano un minore impatto ambientale.

Sono intervenuti:

Luca Barassi, direttore Trasportare oggi in Europa

Maurizio Cervetto, direttore Vado e Torno

Francesco Benevolo, direttore RAM Logistica Infrastrutture

Marcello Di Caterina, direttore generale ALIS

Mauro Pacella, Segretario generale ASSOFERR

Giovanni Panzeri, direttore Nothegger

Giuseppe Rizzi, segretario generale FERCARGO

Enrico Camerinelli, Vicepresidente CSCMP

EvenT è l’organizzatore del primo WebEvent Focus Trasporti Specifici (FTS), un ciclo di eventi destinati ad approfondire le diverse tematiche proprie di ciascuna categoria di trasporto.

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