trasporto eccezionale

Per quanto all’apparenza possa sembrare strano, navi e camion sono un ottimo binomio. Binomio che, da più di un secolo, va di pari passo solcando, prima ancora che i sette mari, le strade utili per raggiungerli. Una tradizione su cui noi di Vet abbiamo già puntato i riflettori in passato.  Adesso, ancora una volta, viene riconfermata da un altro trasporto eccezionale che ha visto i due mezzi di trasporto protagonisti.

Stiamo parlando della movimentazione via terra che ha coinvolto lo scafo della nuova Amer 120’. Un superyacht di lusso in costruzione dalla Amer Yachts. Parliamo della realtà ligure dello storico Gruppo Permare, Azienda a conduzione familiare veterana nel settore.

Un trasporto eccezionale durato tre giorni

Lo scafo ha raggiunto il cantiere di Viareggio dalla sede di Donoratico. Lo ha fatto con un trasporto eccezionale notturno durato oltre 72 ore. Questo ha coinvolto diverse scorte e squadre di trasportatori, tra cui:

  • Simir Srl
  • Versilmarina Srl
  • Velmare
  • Bettalli Trasporti

Un trasporto eccezionale, quello effettuato grazie alla speciale motrice stradale Scania R dotata di quattro assali che, come è stato ribadito nella nota di Amer Yachts, è segnale di una Italia che non si ferma, di una nautica maggiore che continua a contribuire all’export in maniera significante, nonostante le difficoltà sociali ed economiche che hanno travolto l’Italia e il mondo intero in questo 2020 complicatissimo e il cui superamento, purtroppo, è ancora lontano dall’essere effettuato.

La roadmap delle grandi movimentazioni

Lo scafo sarà consegnato nel 2021 e  rappresenterà l’ammiraglia di gamma, con una forma accattivante e sportiva pur non rinunciando al full beam a prua per concedere grandi spazi fruibili dall’armatore. Per l’occasione Amer Yachts ha pubblicato sul suo canale YouTube un video in cui ha mostrato le varie fasi del trasporto eccezionale, rendendo così partecipe il pubblico del dietro alle quinte del lavoro dei trasportatori, che sono parte fondamentale ed integrante dell’intera filiera produttiva.

Una programmazione della logistica ed infrastrutture in un’ottica territoriale di grandi movimentazioni sarà la sfida del futuro produttivo, la speranza che ogni regione si impegni a destinare una quota del recovery fund per migliorare i collegamenti stradali analizzando le eccellenze locali di produzione per facilitare la libera circolazioni di merci e grandi manufatti su strada.

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