Patente camion oltre i 68 anni, dal MIT arrivano chiarimenti importanti
Il ministero si è espresso sul momento in cui un autista è chiamato ad appendere la licenza al chiodo, per così dire. Ebbene, secondo il Direttore del Servizio di Polizia Stradale della competente Direzione centrale del Ministero dell’Interno, il limite massimo per poter guidare autotreni e autoarticolati con massa totale a terra superiore a 20 tonnellate è "il giorno successivo alla data del compleanno nella quale si raggiunge il limite massimo imposto dalla norma per la conduzione" dei veicoli suddetti.
Quello della patente per guidare i camion è un argomento particolarmente caldo in questo momento storico. In Europa, lo sappiamo, si sta procedendo a una complessiva revisione della normativa, con l’obiettivo di abbattere alcuni dei paletti che contribuiscono a un difficile accesso alla professione da parte dei giovani. Ma, dall’altra parte della barricata, ci sono anche gli autisti più attempati – sicuramente più esperti – che dopo i 65 anni devono rinnovare la loro licenza ogni anno.
La nota del MIT sulla questione della patente camion
Nei giorni scorsi il MIT, come riportato dai colleghi di Rivista TIR, ha diffuso un chiarimento sulla possibilità di guidare anche oltre i 68 anni. O meglio, il MIT si è espresso sul momento in cui un autista è chiamato ad appendere la licenza al chiodo, per così dire. Ebbene, secondo il Direttore del Servizio di Polizia Stradale della competente Direzione centrale del Ministero dell’Interno, il limite massimo per poter guidare autotreni e autoarticolati con massa totale a terra superiore a 20 tonnellate è “il giorno successivo alla data del compleanno nella quale si raggiunge il limite massimo imposto dalla norma per la conduzione” dei veicoli suddetti.
Insomma, dal giorno successivo al compimento dei 68 anni la licenza professionale s’interrompe. Può sembrare una questione di lana caprina – il limite dei 68 anni era stato fissato già da qualche anno; in precedenza ci si fermava a 65 – ma non lo è affatto. La cronica carenza di autisti, più volte denunciata, per esempio, dall’IRU, fa sì che il ‘pensionamento’ anticipato di molti camionisti, sebbene si parli di pochi mesi, rischia di mettere in difficoltà le aziende di trasporti, più di quanto non lo siano già. Anche perché le questioni più importanti e sentite da parte dei lavoratori del settore, dalla sicurezza alla disponibilità delle aree di sosta, per fare giusto un paio di esempi, sono ancora assolutamente sul tavolo.