L’accordo sul “Pacchetto mobilità” è stato approvato dalla commissione Trasporti del Parlamento UE: per quanto riguarda l’entrata in vigore della riforma delle norme europee sul trasporto su strada, l’approvazione rappresenta sicuramente un nuovo passo in avanti, dopo la stasi di questi lunghi mesi di lockdown. Infatti, nonostante le misure fossero state raggiunte lo scorso dicembre tra Consiglio UE e Parlamento Europeo, ci è voluto un lungo e difficile negoziato, nonché l’appello congiunto di sedici associazioni di categoria ad aprile, per sbloccare finalmente le misure previste per il settore.

Pacchetto Mobilità

Pacchetto mobilità: antidumping, tempi di riposo, nuovo cronotachigrafo

Tra le nuove misure la più attesa è sicuramente quella finalizzata ad evitare il dumping tra i paesi membri, quel triste fenomeno di ribassamento dei prezzi tramite il quale, senza una regolamentazione adeguata, è proliferata la concorrenza sleale, soprattutto nel settore dei trasporti. Tempi di riposo più lunghi, condizioni lavorative meno asfissianti e cronotachigrafi “intelligenti” che registrano gli attraversamenti delle frontiere (per ridurre le frodi) sono solo alcuni degli altri punti contenuti nel “Pacchetto mobilità”.

Conftrasporto-Confcommercio ha fatto sapere che “sul primo via libera, oggi, del Parlamento europeo alle norme antidumping,  esprime soddisfazione confidando in una rapida conclusione dell’iter”. Un percorso che, se tutto va bene, dopo la votazione delle nuove norme da parte della seduta plenaria del Parlamento Europeo a luglio, dovrebbe concludersi qualora non venissero approvati ulteriori emendamenti.

Conftrasporto, principio deve essere “Stesso mercato, stesse regole”

“La strada intrapresa dalle Autorità comunitarie europee è quella giusta – aggiunge il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Quello compiuto dal Parlamento europeo è un inizio, un passo in avanti verso l’entrata in vigore della riforma del trasporto su gomma, che recepisce le osservazioni avanzate da Conftrasporto per superare parte di quei fenomeni di concorrenza sleale fra i Paesi dell’Ue definiti dumping sociale”.

“Il principio di riferimento deve essere ‘stesso mercato, stesse regole’: da troppo tempo l’Italia subisce gli effetti di norme disomogenee che alterano il mercato, sfavorendo le nostre imprese, in particolare rispetto a quelle dei Paesi dell’Est”, ricorda Uggè che, infine, non ha mancato di sottolineare i problemi legati alle limitazioni al transito merci messe in atto da alcune nazioni ai danni dell’Italia.

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