Il neonato Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (ex Mit) ha ufficialmente aperto il confronto sul PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ovvero il cosiddetto Recovery Plan italiano, al centro del dibattito pubblico sin dalla scorsa estate, quando a Bruxelles fu votato lo stanziamento epocale di oltre 750 miliardi di euro a sostegno dei paesi colpiti dalla pandemia. Una scelta in linea anche con lo spirito che aveva portato lo scorso dicembre alla fondazione alla Commissione nazionale per il dibattito pubblico sulle grandi opere infrastrutturali da parte del Mit, allora guidato dalla De Micheli. Secondo Giovannini è “fondamentale il punto di vista della società civile per finalizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Recovery Plan, una sfida cruciale per l’Italia

All’Italia, una delle nazioni più colpite nella prima fase e ancora oggi alle prese con una recrudescenza dei contagi, sarebbe spettato il pacchetto di aiuti più corposi, come indicato dall’UE. Seppure la cifra di 209 miliardi di euro previsti inizialmente, di cui 82 mld di sovvenzioni a fondo perduto (grants) e 120 mld di prestiti (loans), sia stata rivista parzialmente dal neo ministro dell’economia Franco, resta comunque un numero imponente, in cui a giocare un ruolo fondamentale saranno proprio digitalizzazione e transizione verde, campi in cui infrastrutture e trasporti rappresenteranno a tutti gli effetti l’ago della bilancia.

L’isolamento fiduciario non ha dunque rallentato la serrata roadmap del neo Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che ha dunque incontrato i presidenti delle associazioni ambientaliste, Greenpeace, Legambiente e Wwf e delle reti di organizzazioni della società civile, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e Forum Disuguaglianze e Diversità per una prima valutazione sugli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che verrà presentato alla Commissione europea entro il 30 aprile.

Mims, gli incontri con le parti sul PNRR proseguiranno periodicamente

In coerenza con il nuovo approccio, sancito anche dal cambio del nome del Dicastero, con cui si programmano, gestiscono e verificano le politiche infrastrutturali e della mobilità, il Ministro Giovannini si confronterà periodicamente con la società civile e con le rappresentanze sindacali e datoriali, anche dopo la consegna del PNRR alla Commissione europea.

“Il disegno e l’attuazione del Piano richiede uno sforzo straordinario da parte di tutti”, ha affermato il Ministro Giovannini. “Abbiamo poco tempo a disposizione per la finalizzazione del Piano, ma è fondamentale confrontarsi per quanto possibile con la società civile e con i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese. È con questo spirito – aggiunge il Ministro – che raccoglierò le valutazioni delle diverse organizzazioni sul progetto di PNRR e sulla sua attuazione”. Nei prossimi giorni, il Ministro Giovannini riceverà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali per raccogliere il loro contributo.

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