Mercedes eSprinter 420: in prova col van elettrico della Stella
Le tradizionali doti e qualità del van della Stella ampiamente apprezzate nelle versioni con motorizzazione termica si ritrovano pari pari anche sulla configurazione cento per cento elettrica. Senza penalizzare il carico utile e con un’autonomia che toglie lo stress da ricarica.

Ci sono modelli di veicoli che non si accontentano. Modelli che considerano i traguardi conquistati lungo il loro percorso alla stregua di un trampolino verso nuovi e più ambiziosi orizzonti. Mercedes Sprinter, con 5 milioni di unità vendute, è di questa categoria. Nel suo Dna è impressa chiara ed evidente la volontà di non cullarsi sugli allori, bensì di alzare la famosa asticella della qualità, dell’efficienza e della sicurezza.
L’attuale versione cento per cento elettrica del van best seller della Stella ne è il classico esempio.
L’impostazione su tre moduli del Mercedes eSprinter 420
Senza rinunciare a quelle che sono le caratteristiche distintive del modello, l’eSprinter implementa soluzioni e contenuti hi-tech tali da farne l’autentico riferimento nella categoria dei van a batteria.
Mercedes lo ha realizzato sfruttando il concetto dell’architettura su tre moduli, dove in quello anteriore troviamo i componenti ad alta tensione, in quello centrale la batteria sistemata nel sottoscocca a vantaggio del mantenimento dell’ottima volumetria del vano merci e della guidabilità, mentre nel posteriore è alloggiata (per la prima volta) la combinazione motore sincrono a magneti permanenti e assale elettrico.
Ma la nuova generazione dell’eSprinter non è soltanto questo. Abbinata c’è la ricca dotazione di sistemi e funzioni di assistenza che va nella direzione della sicurezza senza compromessi, accentuando in tal modo la piacevolezza di guida anche quando ci si muove con veicolo carico (800 chili nel caso del nostro test). Dell’elenco fanno parte l’Active brake assist, l’assistente alle ripartenze in salita (Hill holder) e quello di controllo dell’angolo cieco (Blind spot assist), la funzione Crosswind assist e l’Active lane keeping, Sideguard e Attention assist. E naturalmente, oltre la sicurezza, non poteva mancare il sistema multimediale Mbux.

Tecnologia da top class
L’impostazione dell’eSprinter su tre moduli consente a Mercedes di ampliare l’offerta delle varianti disponibili. Il van full electric della Stella con trazione posteriore è infatti disponibile con peso totale fino a 4,25 ton in due lunghezze (5,9 e 7 metri), con tetto normale oppure alto e tre livelli di equipaggiamento (base, Pro, Select).
Tre invece sono le opzioni di batteria disponibili (al litio-ferro-fosfato): 51, 81 oppure 113 kWh. Il motore elettrico, del tipo sincrono a magneti permanenti, dichiara alla bilancia un peso di circa 130 chili e viene offerto in due livelli di potenza: 100 o 150 kW (corrispondenti rispettivamente a 136 e 204 cv).
La versione messa alla frusta nel test è quella lunga (6.967 mm) con allestimento Pro, batteria ad alto voltaggio di 113 kWh e 150 kW di potenza. In questa configurazione lo Sprinter zero emission assicura una percorrenza prima della ricarica che sgombra il campo da ogni preoccupazione: se già infatti con la batteria da 56 kWh si superano abbondantemente i 210 chilometri, con quella da 113 kWh la distanza sale a oltre 440 chilometri.

Pro e contro secondo Vado e Torno
Non lo scopriamo certo adesso, lo Sprinter. Fin dal lancio (1995) è sempre stato, per tecnologia e innovazioni implementate, un riferimento nel segmento dei veicoli commerciali. La versione cento per cento elettrica, segue in scia. In questo caso, considerando l’ingombro e il peso delle batterie, ciò che si apprezza è l’ottima impostazione del veicolo inteso come equilibrio tra la zona di carico – ampia e facilmente accessibile – e la pratica funzionalità di un abitacolo che mette a proprio agio e accoglie come fosse una berlina di alta gamma (della Stella, naturalmente). Ecco, anche in questo senso, l’eSprinter può dirsi un modello di riferimento.
Diciamo di un neo che, in verità, l’eSprinter condivide con numerosi veicoli commerciali a batteria, ma non per questo meno fastidioso. Il pesante e ingombrante cavo della ricarica staziona liberamente nel vano di carico, pur alloggiato nell’apposita sacca. Ricavare un vano dedicato e nascosto alla vista?