Più che una brusca frenata, come quella già registrata a maggio 2021, quella dello scorso mese è una vera e propria caduta per il mercato camion. In base alla stima effettuata dal Centro Studi e Statistiche di UNRAE, come di consueto sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il mercato dei veicoli industriali sopra le 3,5 ton per il mese di giugno 2021 verso giugno 2019 ha registrato ancora una forte contrazione a doppia cifra, questa volta del -34,1%. Con un primo semestre che alla fine ha chiuso in negativo rispetto al 2019, facendo registrare -2,9%. Il 2020, va ricordato, non è stato preso in considerazione – come già accaduto gli scorsi mesi – poiché il confronto sarebbe risultato sfalsato a causa del crollo delle vendite causato dalle misure restrittive.

Mercato camion, soffrono tutti i segmenti

Anche il mercato camion con ptt fino a 6 t ha registrato un forte tonfo del -29,2% sul mese di giugno e -35,4% sul primo semestre del 2021 verso il 2019. Sono passati ormai in negativo costante anche i dati del comparto dei medi (tra 6 e 15,99 t) che nel mese di giugno perdono il 30,9% e nel semestre il 5,6% rispetto al 2019. Da segnalare i dati negativi del comparto dei pesanti, che a giugno cala a picco del 34,9% e porta il semestre in territorio negativo, a -0,7%. Tutti i segmenti del mercato preso in considerazione registrano dunque il segno rosso nel consolidato del primo semestre 2021 sul 2019.

Come già ampiamente commentato dal Presidente della Sezione Veicoli Industriali, Paolo A. Starace, durante la Conferenza Stampa tenutasi ieri a Milano in cui è stata presentata la “Roadmap per il rilancio del trasporto merci” ha ribadito che “La transizione verso un sistema di trasporti completamente sostenibile è l’obiettivo desiderabile per il quale il nostro comparto dedica notevoli sforzi e investimenti, ma la diffusione dei motori elettrici, ibridi, a idrogeno e dei biocarburanti è ancora molto limitata per contribuire efficacemente agli obiettivi di decarbonizzazione.

“Allo scopo di accelerare la diffusione di queste motorizzazioni, nel breve periodo, è necessario prevedere misure di incentivazione per il ricambio dei mezzi più vetusti, anche con veicoli Euro VI di ultima generazione, in modo da ridurre notevolmente le emissioni di CO2 rispetto all’attuale parco, che conta ancora un 56% di veicoli ante Euro IV”, ha infine concluso Starace.

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