Il gruppo indiano Tata Motors acquisirà Iveco Group. Le voci di una trattativa in corso, diffuse lo scorso 18 luglio, e mai smentite dai vertici di Iveco Group e della controllante Exor, erano state confermate ieri, 29 luglio da Iveco Group con una nota ufficiale. Oggi, 30 luglio, come anticipato da Bloomberg già nella giornata di ieri, è arrivata l’attesa conferma.

Iveco Group entra nella galassia Tata Motors

Dunque, i marchi IVECO, IVECO Bus, Heuliez, FPT Industrial e IVECO Capital passano al gruppo automotive Tata Motors per una cifra che si aggira sui 3,8 miliardi di euro. Il business Defence, che si compone dei marchi IDV e Astra, sarà invece acquisito da Leonardo (ex Fincantieri) per circa 1,7 miliardi di euro, entro il 31 marzo 2026. Lo scorporo di un segmento di business cruciale anche strategicamente per l’Italia e per l’Europa, come quello legato al settore militare, è una condizione cruciale per la chiusura dell’accordo con gli indiani di Tata Motors.

Al netto dei tecnicismi relativi al mercato azionario e alla nuova allocazione delle quote, l’accordo che Exor ha trovato con Tata sposta gli equilibri nel settore del trasporto pesante, e non solo. Il nuovo soggetto ha una quota potenziale pari a 22 miliardi di euro di ricavi, considerando soltanto il trasporto commerciale, con interessi In Europa, India e nelle Americhe e “posizioni interessanti nei mercato emergenti in Asia e Africa“, come si legge nella nota stampa. L’accordo, inoltre, “consentirà un ulteriore potenziamento delle capacità di FPT Industrial“.

I dettagli dell’offerta

Exor al momento detiene circa il 27,06% delle azioni di Iveco Group, quotata alla Borsa di Milano, e il 43,11% dei diritti di voto complessivi. L’offerta di Tata Motors “mira ad acquisire il 100% delle common shares di Iveco con il successivo delisting di Iveco Group da Euronext Milan. Entrambe le società ritengono che gestire Iveco come una controllata totalitaria sia di grande importanza per il successo sostenibile del business di Iveco e per la creazione di valore a lungo termine”. Al di là delle dinamiche finanziarie, Tata Motors si è impegnata a rispettare una serie di accordi non finanziari che riguardano, tra l’altro, i dipendenti del gruppo (circa 36mila, 14 mila dei quali in Italia), la governance, l’organizzazione e la strategia dell’azienda. Impegni vincolanti per un periodo di due anni.

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Nella nota ufficiale diffusa oggi da Iveco Group si legge inoltre che “la sede principale di Iveco Group resterà a Torino” e che l’offerente “non implementerà alcuna ristrutturazione significativa né chiuderà alcun impianto o sito produttivo di proprietà o utilizzato da Iveco Group per la durata degli accordi non finanziari”. Cioè per due anni. Tata Motors, infine, “non prevede alcuna riduzione della forza lavoro di Iveco Group come conseguenza dell’unione”. Vedremo se questo tranquillizzerà sindacati e forze politiche in Italia, preoccupati per le possibili ricadute occupazionali dell’operazione, come abbiamo scritto nei giorni scorsi.

Le dichiarazioni dei top manager

“Siamo orgogliosi di annunciare questa unione strategicamente significativa, che unisce due aziende con una visione condivisa sulla mobilità sostenibile. Inoltre, le più robuste prospettive della nuova realtà sono fortemente positive in termini di sicurezza dell’occupazione e dell’impronta industriale di Iveco Group nel suo complesso”, ha detto Suzanne Heywood, Chair di Iveco Group.

“Questo è un passo logico successivo alla scissione del business dei veicoli commerciali di Tata Motors e permetterà al nuovo gruppo di competere su una base veramente globale con due mercati domestici strategici in India ed Europa. Le attività complementari del gruppo risultante dalla combinazione delle due realtà e la sua maggiore portata rafforzeranno la nostra capacità di investire con audacia”, ha aggiunto Natarajan Chandrasekaran, Chairman di Tata Motors.

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Olof Persson

“Unendo le forze con Tata Motors, stiamo liberando nuovo potenziale per migliorare ulteriormente le nostre capacità industriali, accelerare l’innovazione nel trasporto a zero emissioni e ampliare la nostra presenza nei principali mercati globali. Questa unione ci permetterà di servire meglio i nostri clienti con un portafoglio di prodotti più ampio e avanzato e di offrire valore a lungo termine a tutti gli stakeholder”, ha chiosato Olof Persson, CEO di Iveco Group.

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