Premessa d’obbligo: non c’è nulla di ufficiale al momento. Soltanto, per così dire, notizie e lanci stampa che si rincorrono a partire dal pomeriggio di venerdì 18 luglio, sotto l’impulso di un lancio della Reuters. La holding Exor, che detiene la maggioranza relativa delle quote di Iveco Group, sarebbe in trattativa con il colosso automotive indiano Tata Motors in vista di una possibile cessione di Iveco Group, la parte on-road risultato dello spin-off del gruppo CNH avvenuto all’inizio del decennio. Secondo fonti di stampa, dalla trattativa resterebbe fuori IDV, il brand specializzato sul settore difesa, coinvolto a sua volta in altri negoziati negli ultimi mesi.

Possibile cessione di Iveco Group: le reazioni di mercati e sindacati

Come riporta Il Sole 24Ore, per esempio, sarebbero stati gli emissari di Tata Motors a contattare la famiglia Agnelli per iniziare a parlare di un passaggio di proprietà di Iveco Group. A mercati aperti c’è stata subito una reazione positiva al tam-tam di notizie, con un rialzo nell’ordine del 9 per cento del titolo Iveco Group a Piazza Affari nella giornata del 18 luglio.

Allo stesso tempo, però, non si sono fatte attendere le reazioni delle principali sigle sindacali, che hanno scritto una lettera al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per esprimere preoccupazioni sulle possibili ricadute occupazionali. Difficile, però, in questa fase fare previsioni: occorre aspettare l’evoluzione della vicenda. IVECO produce a Brescia l’Eurocargo e alcune versioni particolari del Daily, mentre al plant di Suzzara vengono realizzati i veicoli commerciali Daily. FPT, la parte motoristica del gruppo, conta sugli stabilimenti produttivi di Torino e Foggia in Italia. Sono circa 36mila i lavoratori di Iveco Group a livello globale, 14mila dei quali lavorano in Italia.

La trattativa del 2021 con FAW

IVECO, fondata nel 1975, è l’unico brand italiano nel settore dei veicoli industriali. Più volte negli ultimi anni si è parlato della possibile cessione del brand da parte della sua controllante Exor. La trattativa più nota è quella che avrebbe dovuto portare a un accordo con i cinesi di FAW nel 2021, poi saltata anche per l’intervento del governo italiano. Sapremo presto se questa sarà la volta buona. Al momento non sono arrivati commenti da parte di Exor.

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