Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato un bando pubblico destinato agli interporti italiani per l’assegnazione delle risorse stanziate dalla cosiddetta “Legge di bilancio 2018“. Il bando è finalizzato al “finanziamento di interventi di completamento della rete nazionale degli Interporti, con particolare riferimento al Mezzogiorno”, si legge nella comunicazione della Direzione per il Trasporto Stradale e l’Intermodalità a firma di Vincenzo Cinelli.

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45 milioni agli interporti, “un fatto positivo” per UIR

“E’ certamente un fatto positivo – esordisce Matteo Gasparato, presidente della UIR (Unione Interporti Riuniti), l’associazione che riunisce tutti i 23 interporti italiani -. Rappresenta il segnale importante di una attenzione convinta del Ministero guidato dall’on. De Micheli ed è un primo passo per una valorizzazione della rete interportuale italiana, quale asset fondamentale del Paese”.

Proprio gli scorsi giorni Gasparato, che è anche presidente dell’Interporto di Verona, aveva inviato una missiva alla ministra De Micheli in cui paventava lo sblocco della “Legge di riordino degli interporti, la cui regolamentazione risale a oltre 30 anni fa”. Il rischio – sottolineava Gasparato – era quello di “perdere il vantaggio competitivo rispetto agli altri paesi europei”. A chiosa della lettera il presidente della UIR aveva poi ribadito che la tenuta del sistema della circolazione delle merci aveva retto durante la pandemia anche perché “puntellato dal network delle strutture intermodali ed interportuali che hanno continuato a garantire l’operatività”.

“Oggi – ha infine concluso il presidente UIR – gli interporti italiani complessivamente dispongono di circa 32 milioni di mq di aree e magazzini al servizio della logistica. Circa 65 milioni sono le tonnellate movimentate, oltre 46.000 i treni partiti/arrivati all’anno. Pur potendo esprimere ancora notevoli potenzialità, la rete interportuale rappresenta oggi in Italia circa il 40 per cento del valore aggiunto rispetto a quello attivato da tutte reti nazionali della logistica, compreso il mare”.

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Le modalità e i documenti per accedere al finanziamento

Le risorse messe a disposizione dal Fondo per gli investimenti e sviluppo infrastrutturale del Paese (2018-2022) – sbloccate appunto dalla “Legge di bilancio 2018” – sono destinate, quindi, al completamento della rete nazionale degli interporti, con un attenzione particolare al Sud Italia.

Per accedervi gli interoporti devono presentare la seguente documentazione, come specificato nella comunicazione del Mit: 1) una scheda anagrafica; 2) una scheda riassuntiva dell’intervento; 3) una relazione sullo stato della realtà interportuale; 4)un progetto di fattibilità redatto ai sensi dell’art. 23 del D. Lgs 50/2016, tenendo conto dei contenuti del DM 300 del 16/06/2017, o se disponibile, progetto definitivo, un piano economico finanziario di sostenibilità dell’intervento; 5) una relazione che dimostri sia il rapporto di coerenza con gli obiettivi del documento “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”, sia la convenienza attraverso una analisi costi-efficacia; 6) un cronoprogramma delle attività e l’entità del cofinanziamento.

La fase di valutazione sarà basata su svariati fattori

Il Mit ha inoltre specificato che in fase di valutazione peseranno alcuni fattori. Tra di essi troviamo, per esempio, “la coerenza dell’intervento con gli strumenti di pianificazione; gli effetti dell’intervento sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale-energetica e dell’intermodalità finalizzata all’eliminazione di “colli di bottiglia” e allo sviluppo della retroportualità; opere stradali e ferroviarie finalizzate al potenziamento dell’interconnessione fra hub portuali e interporti, nell’ambito dell’area interportuale; connessione alla rete TEN-T (Trans-European Networks – Transportation).

Gli interporti hanno a disposizione quindici giorni dalla data di pubblicazione del comunicato per far pervenire al Mit eventuali suggerimenti, da adottare per migliorare ulteriormente la stesura del bando.

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