Nel 2021, e rispetto al 2020, aumentano del 20,2% in Italia le immatricolazioni di camion: sono poco più di 24mila i nuovi veicoli pesanti per il trasporto merci immatricolati nel nostro paese secondo l’Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante promosso da Continental per il secondo anno. I dati che lo studio ha fatto emergere evidenziano come la crescita dell’Italia sia tutto sommato in linea con quella europea, con una media del 21,2%.

Non solo immatricolazioni: l’analisi del parco camion circolante

Altro discorso per quanto riguarda l’analisi del parco circolante in Italia, che lo scorso anno ha sfiorato i 4.300.000 veicoli. A livello di alimentazione, la situazione a livello nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020: il gasolio continua ad essere predominante (91,3%, in leggero calo rispetto al 91,6% del 2020), seguito da benzina e metano (che rimangono stabili a 4,6% e 2,2%). Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative: la benzina e gas liquido segnano un lievissimo aumento (1,3% rispetto a 1,2%), così come elettrici e ibridi (rispettivamente allo 0,2% e 0,4%, rispetto allo 0,1% del 2020). Tra le regioni con più mezzi elettrici, rimane in testa alla classifica il Trentino Alto Adige (che passa da 0,56% del 2020 a 1,3% del 2021). In questo contesto spicca anche la Valle d’Aosta che, partendo da 0 nel 2020, nel 2021 sfiora l’1% per l’elettrico e raggiunge l’1,7% per l’ibrido.

Guardando alle categorie di emissioni, le più presenti sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono del 3,2% e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2, che coprono il 31,8% del parco (in discesa rispetto al 33,3% del 2020). Ciò nonostante, Continental fa notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15% (in calo di 0,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente).

Come sono anziani questi mezzi!

Il trasporto merci italiano è caratterizzato poi da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni (17,5%). Poco distanti, le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4% in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto ai dati del 2020).

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