“Non c’è più tempo da perdere: senza un decisivo intervento del Governo assisteremo a chiusure spontanee da parte di imprese di autotrasporto”. A lanciare l’allarme è il vicepresidente di Conftrasporto-Conftrasporto Paolo Uggè.

Nella nota Uggè ribadisce come il settore dell’autotrasporto sia ormai allo stremo, fra committenti che provano a sfruttare la situazione non pagando neppure le fatture di gennaio e febbraio e le operazioni bancarie che ancora non si sono adeguate alle misure straordinarie contenute nel “Decreto liquidità” ritardando così l’erogazione dei prestiti, ora come non mai fondamentali per la liquidità delle imprese di trasporto. Il ritardo dei pagamenti per le consegne antecedenti allo scoppio della crisi segue l’atteggiamento discriminatorio che alcuni committenti avevano tenuto nei confronti dei camionisti, negando loro l’accesso ai propri locali perfino per andare in bagno. Una situazione, come avevamo avuto modo di sottolineare lo scorso mese, francamente inaccettabile, soprattutto nei confronti di coloro che garantiscono gli approvvigionamenti in un momento così complicato.

Conftrasporto

Per Conftrasporto serve liquidità, subito

“Tutto questo sta costringendo le imprese a sospendere l’attività – annuncia Uggè. “Il Governo potrà aprire fin quando vuole la fase due, ma senza chi trasporta i prodotti le merci resteranno sui piazzali”.

“L’unica iniziativa che può scongiurarlo è quella forma di liquidità che da tempo Conftrasporto aveva con grande determinazione richiesto. Non siamo stati ascoltati noi ma non è stato preso in considerazione ciò che Mario Draghi aveva suggerito”, prosegue il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio, facendo riferimento all’articolo che l’ex presidente della BCE ha pubblicato a fine marzo sul Financial Times e nel quale sosteneva, appunto, la necessità di forti immissioni di liquidità da parte degli Stati, seguiti da forme più o meno importanti di indebitamento pubblico affinché venga scongiurato quello privato.

Imprese al limite, per alcuni la Cig è l’unica soluzione

“Oggi le imprese sono al limite e ricorreranno alla cassa integrazione, alla quale il Governo dovrà far fronte se non vuole che mondo del lavoro si compatti in un’azione che rischia di divenire realmente pericolosa”. Che il riferimento, nemmeno troppo velato, ad una serrata nazionale del settore sia sempre più vicino? Le parole del punto quotidiano, sempre a cura di Uggé, non fanno ben sperare in questo senso: “Credo che tra non molto tempo parta una azione che porterà la gran parte degli autotrasportatori a tenere gli automezzi nei piazzali. Poi vedremo come si svilupperà la fase 2 che neppure i nostri governanti sanno cosa sia”.

 

A calmare, provvisoriamente, le tempestose acque arriva, sempre nella giornata di ieri, il via libera dell’UE ai prestiti fino a 25 mila euro garantiti al 100% dallo Stato, come indicato nel già citato “Decreto Liquidità”.

“Chi ha la responsabilità di governare un Paese deve cominciare a pensare a quello che potrà succedere. Se non lo farà si assumerà tutte le responsabilità di aver portato al fallimento non solo migliaia di operatori ma l’intero sistema economico nazionale. Si sappia che noi non staremo a guardare inermi la fine delle nostre imprese”, chiosa il vicepresidente di Conftrasporto.

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