Correva l’anno: 1996. E Vado e Torno testava il Mercedes Actros, alla sua prima apparizione internazionale proprio quell’anno. Ripercorriamo l’esordio di un camion che ha davvero fatto la storia e che si è evoluto negli anni fino ai nuovi eActros full electric, sia per la distribuzione regionale che per il lungo raggio.

Mercedes Actros: ambizioso senza farne mistero

È ambizioso e non ne fa mistero, l’Actros. Non si nasconde e punta in alto. Molto in alto. L’Actros, nome di fantasia che Mercedes ha scelto per la sua nuova ammiraglia stradale (e non solo) chiamata a ereditare il timone dalla serie Sk, vuole essere, fin da subito, già da quell’autunno 1996 che segna la sua prima apparizione sulla scena internazionale, un punto di riferimento.

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Più precisamente, come Vado e Torno scrive sul n.9 di quell’anno nell’articolo di presentazione dell’inedito pesante della Stella, ‘la pietra di paragone’. Si pone insomma obiettivi importanti (in Italia, ad esempio, dichiara di avere nel mirino una quota mercato del 17,5 per cento) e sembra proprio disporre di tutte le carte in regola per raggiungerli.

Il nuovo modello è frutto di un colossale investimento, parallelo a quello, altrettanto importante, previsto dal Costruttore tedesco per rinnovare e aggiornare quella che è la più grande fabbrica di camion d’Europa, a Worth, dove appunto gli Actros vengono prodotti.

mercedes actros

Meno consumi, ridotta manutenzione

Pur non rinnegandolo, il nuovo Actros rappresenta una decisa svolta rispetto al passato. Assicura costi di gestione in picchiata del 60 per cento grazie alla maggiore efficienza, un taglio dei consumi fino al 7 per cento e interventi di manutenzione allungati addirittura fino a un massimo di 120 mila chilometri. Per la sola catena cinematica si parla di un milione di chilometri senza interventi.

Mercedes Actros intende stupire. E ci riesce benissimo. Linee morbide ed eleganti frutto del lavoro del Centro stile guidato dall’italiano Bruno Sacco, un’offerta di cabine che prevede tre varianti di lunghezza con al vertice la spaziosa Megaspace con pavimento piatto. E poi una line-up motori completamente rinnovata. Escono di scena i propulsori serie Om 400 (oltre un milione di esemplari prodotti dal 1969) rimpiazzati dal 6V (in quattro potenze: 313, 354, 394, 428 cv) e dall’8V con 476, 530, 571 cv. Abbinati, i cambi a 16 marce Mercedes elettropneumatici Eps nelle nuove versioni Telligent.

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