Dopo lunghi mesi di polemiche, l’appello dell’autotrasporto è stato finalmente accolto: nel 2021 il tanto contestato Contributo ART non dovrà essere versato dalle imprese di autotrasporto merci iscritte all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori. L’eliminazione del versamento per l’anno corrente è stato previsto da un emendamento della Lega, firmato inizialmente dalla Senatrice Simona Pergreffi, proposto alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato e poi approvato.

“In considerazione dei gravi effetti derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 – questo il testo dell’emendamento – al fine di sostenere il settore del trasporto, alle imprese di autotrasporto merci in conto terzi, iscritte all’Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto di terzi, non si applica l’obbligo di contribuzione nei confronti dell’Autorità di regolazione dei trasporti, di cui all’articolo 37, comma 6, lettera b), alinea, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”.

Contributo ART, i primi mesi del 2021 all’insegna delle polemiche

Era stata una sentenza del Consiglio di Stato, basata su alcuni passaggi del Decreto Genova, ad aver reso obbligatorio il contributo ART anche per le imprese di autotrasporto merci, con valenza retroattiva a partire dal 2019. In pratica, in base alla sentenza, tutte le imprese che effettuavano trasporto merci usufruendo di autostrade, porti, scali ferroviari merci, aeroporti o interporti e che rispettavano determinate condizioni (fatturato superiore ai 3 milioni e in possesso di veicoli sopra le 26 ton), avrebbero dovuto versare, come indicato da una nota dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, lo 0,6×1000 del fatturato.

Positiva la reazione di FAI-Conftrasporto: “Un grazie a quei parlamentari, della Lega, che hanno ottenuto per tutte le imprese un importante risultato, eliminando l’obbligo di versare il contributo all’Authority dei trasporti per l’anno 2021”, ha commentato il presidente dell’associazione di categoria Paolo Uggè. “Oggi sulla questione del contributo all’ART portiamo a conoscenza la nostra categoria dell’ interessamento del ministro Morelli e dei parlamentari, prima firmataria la senatrice Simona Pergreffi , che hanno voluto con, l’emendamento soppressivo, dare una soluzione ad un aspetto che, senza intervento avrebbe costretto gli operatori del settore a versare un contributo ad una Autorità che di fatto non ha alcun potere regolatorio nei confronti della loro attività”

Un obbligo, quello sancito per il contributo ART, che secondo Uggè “non è mai sussistito tanto che la Fai/Conftrasporto da tempo otteneva sentenze di diversi tribunali che disconoscevano tale obbligo”. Poi, come già detto, una modifica dell’ultimo secondo proprio in fase di conversione in decreto legge aveva reso obbligatoria la vigilanza della misura per le imprese di autotrasporto. Per Confrasporto si trattava di “una “marchetta” contro la categoria che doveva essere eliminata. Così è stato”. Il ringraziamento finale di Uggè si rivolge dunque a tutti “coloro che hanno avuto la sensibilità di raccogliere il grido di dolore delle imprese e che temporaneamente hanno posto rimedio, con l’emendamento approvato eliminandone l’obbligo”.

Meno entusiasta la reazione della Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali (FIAP): “Una azione tardiva rispetto al termine stabilito dall’Autorità per il versamento del contributo per il 2021, fissato per il 30 aprile 2021, e per il valore di 1/3 del contributo complessivo – ha osservato Alessandro Peron Segretario Generale FIAP -. Siamo, in ogni caso, ancora lontani dalla soluzione delle problematiche, vere e concrete, che riguardano il settore, e che FIAP ha riassunto e condiviso in Conftrasporto e UNATRAS nei giorni scorsi, tra le quali ricordiamo la conferma dei trasferimenti economici al settore, il contrasto al dumping tariffario dei servizi di trasporto, attraverso il rafforzamento dei costi di riferimento e la lotta contro le irregolarità, a partire dal rispetto dei tempi di pagamento”. Soltanto “ad approvazione definitiva del Disegno di Legge, nei suoi passaggi istituzionali”, FIAP provvederà a verificare “la situazione e le azioni conseguenti negli Organi direttivi della Federazione”.

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