Secondo una stima dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre CGIA, in Italia sarebbero almeno 22mila gli autisti di camion che mancano sul mercato del lavoro. Un problema che non riguarda solo l’Italia, ma affligge tutta l’Europa a causa di una serie di motivi che rendono la professione di autista sempre meno attrattiva: orari di lavoro (la regolamentazione viene spesso aggirata), fatica fisica e anche difficoltà nel conseguire la patente di guida CQC, molto costosa.

Per questo motivo molte aziende di autotrasporto si prendono a carico questo costo per agevolare le assunzioni, ma anche questo incentivo spesso non è sufficiente per attrarre i giovani. Inoltre, vista la diminuzione del numero di aziende di autotrasporto, dovuta a una sempre maggiore tendenza all’aggregazione e all’acquisizione, nel giro di pochi anni il settore potrebbe trovarsi in crisi per la mancanza di personale.

A livello europeo, attualmente le posizioni non coperte sono 105.000 (secondo un report IRU di pochi mesi fa), pari al 10% della popolazione totale di autisti professionisti. Si tratta di un aumento del 54% dal 2022, con un impatto sui servizi per milioni di utenti. Si prevede che la carenza peggiorerà, più che raddoppiando entro il 2028.

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