Caos pedaggi autostradali, salta l’aumento previsto dal 1° agosto
È stata ufficialmente ritirata la proposta di aumento dei pedaggi autostradali, comparsa sotto forma di emendamento nella legge di conversione al decreto Infrastrutture in discussione alla Camera. L’emendamento prevedeva che dall’inizio di agosto il canone annuo corrisposto ad Anas subisse un rincaro di un euro ogni mille chilometri per tutte le classi di pedaggio in cui rientrano auto, suv, camper e moto (categorie A e B), assi di camion e traini (categorie 3, 4 e 5).

È stata ufficialmente ritirata la proposta di aumento dei pedaggi autostradali, comparsa sotto forma di emendamento nella legge di conversione al decreto Infrastrutture in discussione alla Camera, che in breve tempo aveva sollevato un vero e proprio polverone. La vicenda, infatti, ha scatenato polemiche non solo tra maggioranza e opposizione ma anche tra gli stessi promotori del DL Infrastrutture: FdI e Lega.
Cosa prevedeva l’emendamento sui pedaggi autostradali
L’emendamento prevedeva che dall’inizio di agosto il canone annuo corrisposto ad Anas subisse un rincaro di “1 millesimo di euro a chilometro sia per le classi di pedaggio A e B sia per le classi di pedaggio 3, 4 e 5”. In altre parole, un euro ogni mille chilometri. Questo aumento doveva essere generalizzato e coinvolgere tutte le classi di pedaggio in cui rientrano i veicoli: auto, suv, camper e moto nelle categorie A e B; assi di camion e traini in quelle 3, 4 e 5.
Lo scopo doveva essere di finanziare l’Anas, alle prese con maggiori costi di illuminazione pubblica e di costi della manutenzione, con una novantina di milioni di euro a regime.
Le polemiche nella maggioranza
Il primo a fare marcia indietro è stato proprio il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha chiesto di ritirare l’emendamento firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza. Anche Fratelli d’Italia si è però affrettata a sfilarsi: “Non ci sogneremmo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l’invito del ministro Salvini a ritirare l’emendamento riguardante il tema del sovracanone a favore di Anas”, hanno dichiarato i deputati FdI Antonio Baldelli e Massimo Milani, relatori del DL Infrastrutture.
Dubbi e polemiche che hanno dunque portato al dietrofront del Governo e al ritiro ufficiale dal provvedimento. “Siamo riusciti a ottenere pochi minuti fa il ritiro ufficiale dell’emendamento con cui il Governo ha provato ad istituire la nuova Tassa Meloni sulle vacanze degli italiani”, ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein.