Il settore del trasporto merci in Italia è caratterizzato da diseguaglianze che condizionano la crescita e il futuro delle aziende. E le istituzioni dovrebbero intervenire. Oggi a Roma, Assotir ha organizzato un convegno per presentare una ricerca, che si basa sui dati economici e finanziari ricavati dai bilanci degli ultimi 10 anni di oltre 37mila imprese che operano nel settore, curata da Rosario Faraci, Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università degli Studi di Catania. A margine della presentazione, Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale di ASSOTIR, ha fatto delle considerazioni che ha condiviso con gli ospiti istituzionali presenti.

Da Assotir una fotografia aggiornata sull’economia dell’autotrasporto

Secondo la ricerca presentata oggi, l’autotrasporto riunisce il 2% di tutte le imprese italiane e rappresenta il 3,4% del Pil. “Gli operatori del settore sono nell’84% dei casi piccole e medie imprese”, ha spiegato il professor Rosario Faraci. “I soggetti più piccoli sono quelli che hanno registrato la crescita maggiore in termini di fatturato negli ultimi dieci anni, e anzi maggiori sono le dimensioni dell’impresa e meno sono cresciuti i ricavi. Se si prendono in considerazione gli utili, tuttavia, il trend si inverte, e i grandi player registrano un tasso di crescita che è quasi il doppio di quello del settore. In altre parole, hanno il tasso di redditività più alto rispetto al fatturato“.

“Questa è una prima conferma di quanto sia diffusa la subvezione”, ha aggiunto. Un’altra conferma arriva dal grado di integrazione verticale, indice che attesta quante fasi di un processo produttivo un’impresa gestisce in proprio, senza affidarsi a soggetti terzi. “Questo indice – ha sottolineato Faraci, – è nettamente più elevato tra le imprese di piccole dimensioni, perché sono quelle che nei fatti gestiscono il trasporto delle merci”.

“Quella contro la subvezione è la madre di tutte le battaglie – ha detto Claudio Donati, Segretario Generale di ASSOTIR. – Le 10 maggiori imprese da sole valgono un fatturato di 14 miliardi, ovvero più del 20% dell’intero settore. Eppure dispongono di appena 429 veicoli, perché la quasi totalità dei loro ricavi provengono dalla subvenzione. Con un simile squilibrio, il settore non è in grado di sostenere gli investimenti che sono necessari, a iniziare da quelli della transizione energetica e per la sicurezza stradale”.

“Alla politica non chiediamo di fare delle discriminazioni, perché le discriminazioni, quelle tra grandi e piccoli operatori, sono il principale problema che affligge il settore dell’autotrasporto. Alla politica chiediamo solamente di tappare le falle che si sono create”, ha aggiunto la presidente di ASSOTIR, Manigrasso.

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