Assotir e Codacons si sono incontrati nei giorni scorsi per discutere degli aumenti – a loro parere immotivati – dei prezzi dei carburanti alla pompa, quando il costo di un barile di petrolio è oggi sensibilmente inferiore rispetto all’inizio del mese di marzo. L’effetto di tutto questo è un rialzo, evidente negli ultimi giorni, dei prezzi al distributore, che oggi si attestano su 1,824 euro al litro per la benzina e addirittura 1,844 euro al litro per il gasolio. Naturalmente, in modalità self. E vale la pena ricordare che, almeno fino all’8 luglio, il Governo ha esteso il taglio delle accise che consente un risparmio netto compreso tra 25 e 30 centesimi al litro. Altrimenti si andrebbe ben sopra ai 2 euro al litro, sia per la benzina che per il gasolio.

Assotir e Codacons in coro: «fermare le speculazioni in atto»

Al vertice tra le due associazioni hanno partecipato Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons, e Giuseppe Bulla, Vice Presidente nazionale di Assotir e Presidente nazionale settore A.T.P. derrate alimentari. Si chiede un intervento immediato del Governo per fermare le speculazioni in atto. Infatti, se il petrolio costava 132 dollari al barile l’8 marzo scorso, oggi è quotato a meno di 110 dollari, con un deprezzamento del -16,7% in due mesi.

Il Codacons, a questo proposito, ha già presentato un esposto che ha permesso all’Antitrust e a diverse Procure della Repubblica di avviare le indagini. “Nonostante il taglio delle accise disposto dall’esecutivo, benzina e gasolio stanno subendo negli ultimi giorni aumenti costanti con i listini alla pompa che superano abbondantemente quota 1,82 euro al litro”, spiegano in una nota congiunta Tanasi e Bulla. “Ciò avviene anche se non si registra alcuna impennata delle quotazioni del petrolio che, anzi, risultano sensibilmente inferiori rispetto al record raggiunto lo scorso marzo”.

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