Assogasmetano, l’associazione che riunisce le imprese distributrici di gas naturale per autotrazione, lancia l’allarme: con questi prezzi il settore rischia ripercussioni molto pesanti. Alla base del nuovo grido di dolore, l’aumento delle quotazioni internazionali di gas, che hanno ripreso negli ultimi giorni a galoppare sebbene si stia cercando di sganciarsi dalle forniture russe. Il settore del gas naturale per autotrazione aveva minacciato uno sciopero all’inizio di maggio. Sciopero successivamente revocato quando il Governo aveva ridotto l’Iva al 5% proprio per venire incontro alle richieste di un settore che sta attraversando una crisi profonda.

Assogasmetano: prezzi otto volte superiori rispetto a un anno fa

Per dare un’idea, secondo Assogasmetano, i prezzi che gli operatori del settore si trovano a dover gestire sono circa otto volte quelli di un anno fa e le previsioni nel breve periodo non fanno prevedere un ridimensionamento. “Stante la situazione attuale – scrive l’associazione – gli operatori della distribuzione stradale, che da oltre un anno a questa parte subiscono questa situazione, si troveranno presto obbligati a dover ritoccare pesantemente i prezzi di vendita al pubblico del metano per auto, un prodotto da sempre apprezzato soprattutto per la sua economia di esercizio rispetto agli altri carburanti ma poi, se non si troverà presto una soluzione, saranno costretti a chiudere le stazioni di rifornimento”.

Inutile dire che, oltre al pesantissimo danno per gli operatori della intera filiera, ciò si tradurrebbe in un enorme danno per gli automobilisti e gli autotrasportatori che hanno scelto il gas naturale per come carburante di riferimento per la sostenibilità dei trasporti. A questo proposito il presidente di Assogasmetano, Flavio Merigo, auspica in un intervento immediato e urgente, da parte del Governo, per trovare una soluzione a questo stato di crisi, che possa evitare l’annichilimento di un settore che tanto ha fatto ed ancor di più potrà fare nei prossimi anni per la transizione ecologica, essendo, di fatto, il ponte verso l’uso del biometano e dell’idrogeno nei trasporti.

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