A differenza del tonfo dei veicoli pesanti (-34,1%) e della stagnazione dei veicoli commerciali (-0,6%), il mercato dei veicoli trainati a giugno 2021 riconferma il trend di crescita già registrato a maggio, attestandosi +15,2% rispetto a giugno 2019 (1.220 unità immatricolate verso 1.059). A fotografare la situazione del mercato dei rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5t è stato ancora una volta il Centro Studi e Statistiche UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS).

Ma purtroppo non è tutto oro quello che luccica: il totale del primo semestre del 2021 si attesta a -10% rispetto ai primi sei mesi del 2019 (il 2020 non è stato preso in considerazione a causa dei dati sfalsati dal combinato disposto di crisi pandemica ed economica).

Veicoli trainati, gli incentivi hanno giocato un ruolo decisivo

“Quello che riscontriamo nei dati mensili – commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – sembra essere una prima conferma dell’andamento positivo di questo mercato confrontato con il 2019, cioè con il periodo precedente i guasti prodotti dalla pandemia, sebbene il semestre continui a segnare una flessione del 10%. I dati relativi alle domande di finanziamento per il 2021 indicano del resto l’esaurimento delle risorse anche per la categoria dei rimorchiati, confermando l’interesse della domanda a rinnovare un parco obsoleto e pericoloso, se opportunamente stimolata. Per detta ragione continuiamo a ribadire che i provvedimenti attuativi per rendere disponibili i fondi destinati all’autotrasporto per i prossimi anni, devono essere emanati nel più breve tempo possibile, prima del periodo estivo”.

“Alle preoccupazioni per una domanda ancora troppo bassa – sottolinea Starace – si aggiunge la penuria di materie prime e componenti, che rendono ancor più difficile garantire l’evasione degli ordini in tempi ragionevoli. In queste condizioni, sarebbe opportuno che almeno le scadenze per la rendicontazione delle operazioni necessarie per procedere ai rimborsi venissero riviste in modo da tenere conto delle attuali difficoltà”.

“Si tratta di un problema molto serio – conclude Starace – che sta stressando notevolmente la filiera automotive. Già oggi si assiste ad una lievitazione dei prezzi che probabilmente continueranno ad aumentare anche nei prossimi mesi. In quest’ottica potrebbe quindi risultare interessante l’ipotesi di privilegiare lo strumento fiscale per sostenere il rinnovo del parco, incentivando la rottamazione dei veicoli più vecchi, meno sicuri e meno performanti in termini di sostenibilità complessiva.”

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