La somministrazione del vaccino Covid-19, la cui campagna in Italia sta galoppando con oltre 1.2 milioni di dosi effettuate alla data del 19 gennaio (con il relativo primato europeo), subirà un’ulteriore frenata anche la prossima settimana a causa della diminuzione di dosi che Pfizer-BioNTech fornirà al nostro Paese. L’annuncio della diminuzione delle dosi di questi giorni da parte della multinazionale farmaceutica è arrivato totalmente senza preavviso, e ha portato ad una riduzione disomogenea delle dosi del 29% rispetto a quelle previste. Saranno 165mila le dosi settimanali in meno. Il piano per la campagna vaccinale, annunciato lo scorso mese dal Commissario Arcuri, è quindi stato rivisto con urgenza per evitare che i richiami di coloro a cui è già stata inoculata la prima dose non vadano sprecati.

Dura la reazione di Conftrasporto, che nella figura del presidente Paolo Uggè, ha ribadito come «a pagare le conseguenze di questi ritardi sono gli italiani tutti, ma più degli altri le categorie a rischio e le regioni con maggior popolazione».

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Vaccino Covid-19, riprogrammato il piano italiano

Pfizer-BioNTech ha fatto sapere che i disguidi molto probabilmente proseguiranno fino a fine gennaio. La causa è da ricercare, secondo quanto ha riportato l’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali), nella riorganizzazione produttiva degli stabilimenti in Belgio, dettata dalla necessità di fare ulteriori scorte di materie prime.

Solo ieri il Veneto aveva registrato il -53% nell’assegnazione delle dosi e l’Unità di Crisi della Regione Lazio aveva lamentato lo slittamento di 32.760 fiale. Tuttavia, affinché nessun territorio venga penalizzato dal taglio disomogeneo alle dosi del vaccino Covid-19, le regioni hanno stretto accordi solidali per sopperire alle mancanze.

Il Governo, a causa dei ritardi che potrebbero impattare negativamente su tutta la campagna per il vaccino Covid-19, sta già valutando quali azioni intraprendere affinché non si riproponga più una situazione del genere in un momento ancora complicatissimo. I contagi e i decessi, nonostante il rallentamento frutto delle misure contenitive, restano comunque moltissimi (il 19 gennaio i nuovi positivi erano 10.497 mentre i morti 603).

Le critiche di Conftrasporto

«Ma che contratto è stato sottoscritto? Con quali garanzie? Questo è il problema vero!», tuona il presidente Conftrasporto Uggè, che è poi anche tornato sulla questione della priorità vaccinale per gli addetti del trasporto merci. «Conftrasporto aveva anche in questo caso chiesto che gli autotrasportatori, definiti eroi ed oggi ricacciati nell’oblio, fossero, dopo le categorie della sanità, inseriti tra i destinatari del vaccino – ha proseguito -. Anche in questo caso nessun cenno è pervenuto.

«Al di là dei criteri che devono tener conto anche del dato numerico della popolazione, emerge che la gestione della campagna vaccinale non ha saputo prevedere garanzie atte a mantenere la consegna delle dosi necessarie e concordate. Questo è l’elemento sul quale indignarsi, non le frasi facili da strumentalizzare. Logistica adeguata per la garanzia del prodotto e rapidità delle consegne sono i veri punti di riferimento»,  conclude infine il presidente di Conftrasporto.

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